Sabato 26 Gennaio
ore 9.30 piazza San Marco – Firenze
Corteo in solidarieta’ con gli imputati del 13 maggio 99.
Qui potete scaricare il video delle cariche del ’99 davanti al consolato americano [ http://www.ngvision.org/mediabase/232 ] .
Qui di seguito alcuni appelli al corteo del 26 maggio.
Per tutti coloro che credono che cambiare il mondo non solo sia giusto, ma
sia doveroso e possibile. Per tutti quelli che lottano per i loro bisogni,
nei posti di lavoro, nei quartieri, nelle università, nelle scuole. Per
tutti quelli che si battono contro la devastazione dei territori e dei beni
comuni. Per tutti quelli che intendono impedire che vengano chiusi gli spazi
di movimento di oggi e di domani.
Il 26 gennaio è la giornata mondiale di mobilitazione contro il
liberismo, la guerra, il razzismo e il patriarcato ed in Italia vedrà
manifestazioni significative a carattere regionale con obiettivi plurimi
(basi, ministeri, ambasciate e consolati dei paesi bellicisti, luoghi di
guerra come fabbriche di armi o caserme, o altro.
A Firenze la mobilitazione sarà incentrata contro il processo a 13 compagni
accusati di resistenza pluriaggravata per avere scioperato e manifestato il
13 maggio 1999 con il sindacalismo di base contro la guerra nei Balcani
sostenuta dal governo D’Alema.
*A corteo concluso davanti al Consolato Americano* partirono, senza
preavviso, *durissime cariche poliziesche*: candelotti sparati ad altezza
d’uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, mentre tanti altri
contusi evitarono gli ospedali. L’atteggiamento delle forze dell’ordine fu
conseguente alla circolare D’Alema-Iervolino ("perché non vengano tollerate
manifestazioni contro basi militari e sedi governative"). Un paese in guerra
adegua il comportamento della propria polizia alla situazione bellica.
*Oggi*, a completamento delle cariche di allora, *le richieste SURREALI del
pubblico ministero: dai 4 ai 5 anni, *. per "resistenza a pubblico
ufficiale.
I processi di Genova, Firenze, Cosenza hanno tanti tratti in comune. Sentenze che vogliono sancire lo slittamento del conflitto sociale
all’interno della normativa penale. Imputate/i capri espiatori,
diversificati per provenienza ed estrazione, per poter esercitare su di loro
una giustizia altrettanto diversificata. Per sperimentare la tenuta di
"nuovi" reati, quali devastazione e saccheggio, mantenendo i "vecchi"
resistenza e danneggiamento.
*Per la manifestazione di sabato 26 gennaio
*
*ore 9.30 Piazza San Marco, la volonta’ è quella che tutti manifestino su una comune parola
d’ordine rappresentata nello striscione di apertura del corteo:
"Guerre e tribunali non fermano le nostre lotte. Solidarietà con gli
imputati".
Invitiamo i militanti dei partiti e delle associazioni che sostengono il
governo Prodi a partecipare senza insegne di partito.
La manifestazione percorrerà il centro storico per poi passare davanti al
Consolato USA e rientrare in centro sfilando di fronte alla Procura della
Repubblica, al Tribunale di Piazza San Firenze per sciogliersi poi in Santa
Croce.
Chiediamo a tutte le strutture ed a tutt@ i soggett@ di fare il massimo
sforzo per costruire una grande manifestazione con le modalità di stare in
piazza della straordinaria giornata del 17 novembre a Genova
*
Movimento di Lotta per la casa
***
Inviando l’appello preparato da diverse realtà per il 26 gennaio sottolineiamo che:
la manifestazione sarà aperta da
uno striscione unitario, dove invitiamo a partecipare, con scritto:
"Guerre e tribunali non fermerranno le nostre lotte. Solidarietà agli
imputati del 13 maggio ’99";
il corteo passerà sotto il Consolato Usa, in Piazza della Signoria e davanti ai principali luoghi della repressione statale;
invitiamo i militanti dei partiti, dei sindacati e delle associazioni
di governo a non portare in piazza simboli delle loro organizzazioni,
non per esclusività ma per rispetto verso chi lotta ed è represso anche
dalle leggi e dalle guerre di questo governo.
Iniziative con la proiezione del video sul corteo del 13/05/99 e la presenza degli imputati:
Venerdì 18 gennaio ore 21.30 al Cantiere Sociale K100fuegos – Campi Bisenzio
Sabato 19 gennaio ore 16.00 Pontassieve
Lunedì 21 gennaio ore 14.30 Liceo Classico Michelangelo Firenze;
Lunedì 21 gennaio ore 21.30 Pisa – Biblioteca Comunale
Mercoledì 23 gennaio ore 16.00 Polo Scienze Sociali di Novoli Firenze
Sabato 26 gennaio ore 21.00 cena sociale, ore 23.00 concerto dei Malasuerte al Cpa Firenze sud
Guerre e tribunali non fermeranno le nostre lotte
Il 28 gennaio ci saranno le sentenze per i 14 imputati al processo per
gli incidenti sotto il Consolato Usa a Firenze il 13 maggio ’99, in
occasione dello sciopero generale del sindacalismo di base contro la
guerra della Nato e del governo D’Alema in Jugoslavia.
Il corteo fu caricato sotto il consolato e seguì una giornata di
mobilitazione con l’occupazione della sede DS, partito di governo.
Fecero seguito una campagna di criminalizzazione ed attacco alla
manifestazione, che si ritrova anche nella requisitoria del pm, con
l’intento di colpire chi osasse contrapporsi. Per 13 denunciati la
pesante richiesta di condanna va dai 4 ai 5 anni.
Sabato 26 gennaio saremo in piazza a Firenze per manifestare contro la
guerra, la repressione ed in solidarietà agli imputati, in occasione
della giornata di mobilitazione mondiale del movimento contro la guerra
con iniziative in Italia nelle piazze e davanti ai siti militari, per
il ritiro delle truppe italiane da tutti i fronti di guerra, la
chiusura delle basi militari e l’opposizione a che se ne costruiscano
di nuove (a partire da Vicenza con il Dal Molin), la drastica riduzione
delle spese di guerra e l’aumento delle spese sociali.
Guerra, repressione e controllo sociale sono del resto medesimi aspetti
della militarizzazione della società necessaria ad alimentare
l’economia occidentale e l’industria bellica, a controllare risorse e
forza lavoro e ad imporre le regole della “democrazia”.
Dal ’99 in poi con la presa d’atto che la guerra permanente era
iniziata e che uno stato in guerra non può tollerare la crescita di
un’opposizione sociale e politica, sono infatti decine le inchieste,
gli arresti, le condanne per reati che vanno dall’associazione
sovversiva alla resistenza e numerosi sono i provvedimenti legislativi
(dalle leggi contro il terrorismo ai numerosi pacchetti sicurezza) che
caratterizzano questo come momento emergenziale e costituente, insieme
alla guerra, di un nuovo ordine.
La guerra è infatti proseguita, si è rivolta verso il Medio Oriente,
l’Afghanistan, la Palestina, il Libano e domani l’Iran o il Darfur,
mentre la questione del Kosovo, diventa nuovamente un elemento centrale
delle politiche di colonizzazione con l’intenzione di inviare nuove
forze di polizia a supportarne l’indipendenza. E l’attuale governo ha
sostenuto completamente la classe dirigente italiana che, in linea con
quella europea e nordamericana, è coinvolta nell’espansione militare
dell’economia occidentale ed impegnata nel consolidamento delle
strutture militari e repressive in chiave continentale (Eurofor,
Eurogendfor, esercito Europeo….). Vanno del resto in questa direzione
l’aumento in 2 anni del 24% delle spese militari e la serie di
contratti milionari firmati da Finmeccanica ed Augusta per la fornitura
di F35 ed elicotteri da guerra a paesi NATO.
Le conseguenze di questa politica sulle condizioni di vita sono i tagli
alla sanità, alla scuola, mentre la precarietà si afferma come
condizione generale e contribuisce a creare insicurezza sociale. Le
campagne sulla sicurezza pilotate diventano quindi facile valvola di
sfogo con la quale giustificare la repressione verso gli immigrati e
gli esclusi in genere ottenendo facile consenso, ed imponendo un
concetto di sicurezza basato su repressione e controllo, mentre per noi
sicurezza significa una vita, una casa, un lavoro dignitosi per tutti .
In questo contesto i processi di Genova ed al Sud Ribelle sono momenti
esemplari dell’attacco alle forme di resistenza, che in questi ultimi
anni ha visto oltre 9000 compagni coinvolti in procedimenti penali ed
inchieste che vanno dall’associazione sovversiva alla resistenza fino
agli ultimi reati di devastazione e saccheggio.
Ma bombe e tribunali non hanno fermato e non fermeranno la resistenza
di coloro che in questi anni si sono opposte al sistema di dominio di
stati occidentali e multinazionali: milioni di persone legate
idealmente fra loro in tutto il mondo, dai protagonisti delle rivolte
di Seattle a quelli di Cochabamba in Bolivia, dalla piazza di Genova
alla resistenza nella selva colombiana. Questa è la storia e noi
l’abbiamo scritta, non è certo nelle aule parlamentari o in quelle
giudiziarie che cerchiamo giustizia.
Solidarietà agli imputati di Genova, Cosenza e Firenze
Solidarietà a tutti i compagni nelle carceri, sotto inchiesta e denunciati
SABATO 26 GENNAIO ORE 9.30 FIRENZE PIAZZA SAN MARCO – MANIFESTAZIONE
Cpa Firenze Sud, Cantiere sociale K100fuegos, Voci dalla macchia, Rete
Studenti medi fiorentini, Collettivo politico di Scienze Politiche,
Collettivo FuoriLOGO di Economia, Comitato smantellamento/riconversione
base USA di Camp Darby, Slai Cobas, PCL, Sinistra Critica Firenze, Rete
dei Comunisti
***
Contro ogni guerra,contro ogni sopruso, contro ogni repressione: la solidarietà non è uno slogan!
…STUDENTI FIORENTINI CONTRO la GUERRA e la REPRESSIONE!
°1999 Ex Jugoslavia: bombe devastazione e miseria
°1999 Firenze: botte condanne e repressione per chi si ribella alla guerra
Il 13 Maggio del 1999, durante i primi giorni dall’inizio della guerra
della NATO contro la Ex-Yugoslavia, dove l’Italia guidata dall’allora
coalizione di Centro”Sinistra” del Presidente D’Alema era impegnata in
prima fila nelle operazioni di bombardamenti sulle città Slave, si
svolge in tutta Italia uno sciopero generale dei Sindacati di Base per
chiedere la fine del conflitto e l’assoluta opposizione dell’Italia
all’impegno di un solo soldato, di un solo aereo, di una sola bomba o
all’utilizzo di una qualsiasi base in territorio italiano che fosse
complice di questa guerra sporca.
Cortei per la pace si svolgono in tutta Italia, il movimento che poi
sarà quello di Genova 2001,del SocialForum Fiorentino del 2002, delle 3
Milioni di persone a Roma contro la guerra in Irak nel febbraio del
2003, dei cortei a Vicenza contro le basi militari e quello che ha
“accolto” Bush a Roma il 9 Giugno del 2007 con migliaia di persone in
piazza, vede nascere il suo nuovo percorso di ferma contrarietà ad ogni
guerra, sia essa di destra o di “sinistra”, proprio in quella primavera
del 1999.
Il governo italiano non può accettare in quei giorni un’ opposizione
interna al paese, visto il ruolo fondamentale che svolge in questa
nuova missione di morte e bombe: la repressione più cieca contro ogni
NO alla guerra viene sperimentata. Si vieta di manifestare sotto i
palazzi del potere e sotto i consolati degli Stati Uniti, toccando e
oltrepassando il limite della costituzionalità e del buon senso, si
cerca di vietare così un dissenso scomodo e inaccettabile.
A Firenze quel giorno, l’ ennesimo corteo sfila per la città e riesce
pacificamente a raggiungere il lungarno e il consolato USA, riuscendo
quindi ad arrivare con la sua voce al luogo simbolo di chi ha aggredito
un paese e un popolo, e ad esprimere il suo dissenso verso una guerra
assassina.
Seguono cariche ingiustificate, come dimostrano i video della giornata,
le “forze dell’ordine” sparano lacrimogeni ad altezza uomo a pochi
metri dai manifestanti. Il corteo si dirige allora verso la sede dei
DS, partito dell’allora presidente del consiglio D’Alema, occupandola.
Nella requisitoria non si leggono accuse legate all’occupazione della
sede del partito, tali accuse invece, false ed ipocrite, sono legate a
dei presunti atteggiamenti violenti da parte dei manifestanti nei
confronti della polizia. 13 compagni rischiano dai 4 ai 5 anni di
galera per delle accuse infondate che riguardano un corteo tenutosi 8
anni fa. Nell’odierno clima di delirio securitario e repressione
feroce, la “giustizia” alza la voce credendo che la distanza temporale
possa rendere tutto a lei più facile, credendo che i compagni e le
compagne abbiano dimenticato o non siano pronti a difendere quella che
fu una protesta pacifica e legittima. Noi studenti che non c’eravamo
insieme a chi c’era e a chi crede come noi che una giustizia non
giustizia non possa permettersi di condannare chi si è solo difeso dai
comportamenti violenti ed ingiustificati della polizia scenderemo in
piazza insieme a tutte quelle anime del movimento che lottano per
un’opposizione forte e radicata alla guerra e alle logiche di mercato e
infami che si porta dietro.
APPUNTAMENTI:
21/01 proiezione del video delle cariche al corteo e testimonianza di
uno degli imputati alle 14.30 al liceo Michelangiolo in Via della
Colonna
26/01 cena di sostegno alle spese legali al C.P.A. FI SUD in via
Villamagna, concerto di “Banda k100fuegos”, ”Guestska” e “Malasuerte Fi
sud”.
CORTEO 26 GENNAIO ORE 9.30 S.MARCO
Rete dei Collettivi Fiorentini