Libertà vo cercando, chè si cara,… Appello ai movimenti: Giovedi 22 e Sabato 24

APPELLO a tutto il movimento
 
libertà, non paura
 
Firenze, ottobre 2009, il delirio e la ricerca di sicurezza si trasforma nel quotidiano in pericoloso elemento di caccia alla diversità, di restrizione degli spazi di libertà, di un generale clima di controllo e disciplina sociale. Lo straordinario desiderio di trasformazione sociale annichilito dall’esistenza quotidiana della infinita precarietà, la voglia di battere le barriere sociali, razziali, distrutte dall’onnipotenza del potere e dlla sua molteplice capacità di diffusione del controllo militare e culturale.
 
Anche a Firenze la dimensione di paura nella precarietò si vive costantemente. Si vive nella spasmodica ricerca di un alloggio che non sia offensivo per i nostri salari, si vive aspettando il prossimo e ennesimo sgombero, si vive ogni mattina a tutelare qualche anziano o famiglia sotto sfratto, ma si vive anche nella incertezza della sicurezza di un lavoro stabile, oppure aspettando il provvedimento disciplinare per avere occupato la scuola…
 
Per l’universo migrante la quotidiana sicurezza si è trasformata in un calvario. Code interminabili per l’ottenimento del permesso di soggiorno, angherie e soprusi nel luoghgi del lavoro, comportamenti razzisti e violenti nella cintura urbana, il vero e proprio terrore del ricatto sulla propria esistenza da clandestino…
 
Ci stiamo lentamente "abituando" alla velocità dei tempi in cui viviamo. Tempi segnati dalla rottura delle relazioni sociali, dalla devastazione del territorio, dalla speculazione, una società fondata sulle televisioni e sulla loro capacità di non filtrare la forte inquietudine che accompagna la vita di milioni di uomini, donne e bambini ai limiti, veri, della povertà.
 
Intanto, condanne incredibili, provvedimenti di sgombero, denunce agli antifascisti, agli studenti e ai lavoratori. pestaggi nazisti nei confronti di migranti e omosessuali sono il naturale corollario di un paese che esercita la propria forza nella pratica della forza contro gli oppositori e gli eretici, oppure manifestando l’odio nei confonti delle diversità.
 
Il popolo delle occupazioni invita tutte e tutti coloro che credono ancora nei valori dell’uguaglianza e del mutuo soccorso alla ricostruzione di percorsi comuni contro le libertà negate,  contro il razzismo, contro la guerra…
 
GIOVEDI’ 22 OTTOBRE ALLE ORE 21 IN VIALE MATTEOTTI 15 ASSEMBLEA CITTADINA
 
SABATO 24 OTTOBRE ORE 10 PIAZZA SAN MARCO  MANIFESTAZIONE-CORTEO

Movimento di Lotta per la Casa-CSA nEXt Emerson-Rete Insicuri-Un’Altra città Un altro Mondo

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Domenica 11 Ottobre ’09: La “triste notte” di Pistoia

Liberare
gli arrestat* e Prosciogliere gli indagat*

 

Esprimiamo
la massima solidarietà a tutt* i compagn* arrestati, perquisiti,
indagati Domenica 11 ottobre a Pistoia.

I
fatti:

Domenica
11, nel pomeriggio, si sta svolgendo nei locali del circolo " 1°
Maggio" di Pistoia, una riunione tra diverse realtà della
Toscana per la costruzione di un “coordinamento regionale contro
le ronde” introdotte dal pacchetto sicurezza.

Mentre
la riunione si svolge, al circolo arriva la Digos. Pretende prima,
come al solito, di identificare tutt* i presenti. Poi, con “l’aiuto
di polizia e carabinieri”, perquisiscono il circolo. Non trovano
niente e, mai contenti, portano le oltre venti persone in questura
caricandoli sulle volanti.

Nessuna
spiegazione del “perchè dei fatti” viene data alle persone prima
identificate, poi perquisite, poi trascinate in questura.

Solo
qualche ora più avanti la polizia sosterrà di aver agito in
conseguenza della rottura delle vetrine e di un’irruzione contro la
sede di Casa Pound Pistoia che si trova nelle vicinanze del Circolo
Primo Maggio ad opera di “ignoti travisati”.

Tutt*
restano in stato di fermo in questura fino le 5.00 del mattino e
interrogati, poi:

  • 3
    persone vengono trattenute in arresto con le accuse di “devastazione
    e

  • saccheggio”,
    “lesioni” e “violenza”


8 denunciati e sotto indagine per le stesse accuse

 

Alla
gravità di un’ operazione di polizia condotta con arbitrarietà e
numerose scorrettezze procedurali. Alla gravità di una retata, di
fatto, contro persone estranee ai fatti e riunite in assemblea dentro
un circolo Arci. Alla gravità del modo pretestuoso di “colpire nel
mucchio” compagn* not* e “colpevoli” solo del proprio impegno
sociale e politico.

Si
aggiunge la gravità delle accuse e dei reati contestati.

Devastazione
e Saccheggio, da 8 a 15 anni di carcere:

le
lotte si colpiscono così!

Polizia
e Giudici hanno scelto, per punire i “supposti” ( e ribadiamo
“supposti”) , colpevoli dell’attacco alla sede di Casa Pound
Pistoia, di utilizzare il reato di Devastazione e Saccheggio.

Lo
stesso reato contestato ai responsabili della Strage del Vajont di
40

anni
fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati via) e, con disinvoltura, ai 10
manifestanti condannati per le proteste al G8 di Genova 2001. Un
reato che, da tempo ormai, magistratura e forze dell’ordine
sostituiscono a quello di “danneggiamento”, considerato “troppo
leggero” in termini di pena prevista, laddove i fatti siano
riconducibili o collegabili a dinamiche di lotta sociale e politica
e/o ci sia il sentore di una “matrice ideologica”.

La
giustizia italiana tenta, e sta riuscendo spesso, a “regalare”
decine di anni di carcere equiparando, in termini di pena e gravità
morale, la rottura di una vetrina ad un omicidio colposo.

Nel
caso dei manifestanti di Genova la pena e’ stata addirittura
aumentata in appello per farne un caso esemplare.

Non
va dimenticato come queste operazioni siano sempre seguite dal can
can mediatico teso a stigmatizzare i singoli episodi.

Appare
evidente il tentativo di accreditare una prassi giudiziaria da poter
utilizzare, abbinata al manganello in questi anni di crisi ed
incertezze, contro lotte e resistenze sociali potenzialmente in
crescita.

L’uso
del reato di devastazione e saccheggio è cucito sull’esigenza di
accreditarlo agli occhi dell’opinione pubblica come il meccanismo con
il quale si puniscono i conflitti sociali senza “esporsi”, senza
dover riconoscere il merito delle questioni, senza leggittimare
politicamente l’avversario. Devastazione e Sacchegio per trattare le
lotte come meri problemi di ordine pubblico, ma con pene elevate al
quadrato.

Tutto
questo non deve accadere.

Liber*
tutt* / Prosciolt* tutt*

Da
Firenze:

-CSA
nEXt Emerson

-Movimento
di Lotta per la Casa

-Rete
Insicuri

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Bus da firenze per corteo 17/10 a roma

MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA ROMA SABATO 17 OTTOBRE

SABATO 17 OTTOBRE VIENI A ROMA AL CORTEO NAZIONALE
CONTRO IL RAZZISMO

AUTOBUS IN PARTENZA DA FIRENZE
APPUNTAMENTO AL SASCHALL ALLE 9.30
15 EURO A/R

PRENOTA UN POSTO A kulanka@inventati.org

Col pacchetto sicurezza, sono state reintrodotte in Italia le leggi razziali.
Il reato di clandestinità lede i diritti elementari de* migrant* che vivono sul nostro territorio – dalla salute all’istruzione, fino alla possibilità di iscrivere i nuovi nati all’anagrafe. Il prolungamento della detenzione nei CIE fino a 6 mesi trasforma la detenzione amministrativa in vera e propria galera per i/le migranti irregolari. I respingimenti in mare e alle frontiere il governo Berlusconi rivendica esplicitamente un crimine contro i diritti umani.

Le nuove norme forniscono anche una copertura ideologica per pratiche fino a poco tempo fa inamissibili: dagli autobus prigione di Milano alla proposta di istituire classi separate o etniche, fino alle ronde padane o fasciste per difendere la donna bianca dall’aggressore stranierio.

Ma con il pacchetto sicurezza siamo tutt* meno liber*. Nelle relazioni quotidiane, nella società e nei quartieri, sono continui gli episodi di intolleranza e le aggressioni razziste. La polizia e l’esercito invadono le nostre città, gli spazi di libertà individuale e collettiva si stringono sempre di più, aumentano i divieti mentre si fomenta l’odio legittimando il razzismo.

Lo scopo dei governanti è chiaro: terrorizzare per non affrontare i veri problemi sociali. La crescita del lavoro nero, i licenziamenti di lavoratori e lavoratrici, l’intensificazione dello sfruttamento e del ricatto per tutt*.

Di fronte a tutto questo non basta affermare un "no al razzismo" di principio. Il razzismo deve essere combattuto contendendo ad esso il terreno metro per metro dentro la società, riprendendoci la parola, diffondendo pratiche di inclusione, moltiplicando le lotte sociali.

SABATO 17 OTTOBRE VIENI A ROMA AL CORTEO NAZIONALE
CONTRO IL RAZZISMO

AUTOBUS IN PARTENZA DA FIRENZE
APPUNTAMENTO AL SASCHALL ALLE 9.30
15 EURO A/R

PRENOTA UN POSTO A kulanka@inventati.org

Movimento Lotta per la casa, Csa nEXt Emerson, Assemblea degli insicuri,
Centro interculturale autogestito Kulanka

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Firenze: i 20 anni del’ ex Emerson

Quest’ autunno il centro sociale compie vent’anni,, iabbiamo voluto dedicare questo mese a festeggiare questo compleanno. Qui di seguito il programma.

La storia del NextEmerson inizia nel 1989 con l’occupazione del “primo” csa Ex-Emerson, in via Bardazzi, prosegue in via N. da Tolentino, passa per via Palagio degli Spini, e approda nell’attuale area di via di Bellagio.
Venti anni insomma. Venti anni di occupazione, d’autogestione, di
lotte. Venti anni di interventi sul/nella città fuori dai giochi dei
partiti e dalla logica di una socialità mercificata. Per noi, ma
crediamo anche per tutti quelli che hanno attraversato e sono stati
attraversati dal Centro Sociale, è un appuntamento importante e
vogliamo festeggiarlo come si deve.
Ma festeggiarlo non significa dare spazio alla ricorrenza, alla
ritualità o all’amarcord del come eravamo. Il centro sociale è ancora
vivo e vegeto: per noi festeggiare significa utilizzare vent’anni di
lotte per affrontare il futuro.

compleanno emerson
compleanno emerson
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Sgombero di via Caldieri – Aspettando la Cittadella Viola…

Aspettando la Cittadella Viola…
Oggi domenica 4 ottobre alle ore 17:30 è stato sgomberato un condominio
occupato da famiglie di migranti e giovani precari in via Caldieri, nel
quartiere di Castello. L’immobile, attualmente sotto sequestro, era stato
restituito a dignità dagli occupanti dopo anni di totale abbandono e
degrado. Le forze dell’ordine sono entrate nello stabile
con oltre trenta agenti fra poliziotti e carabinieri, dando l’ordine di
uscire subito senza nemmeno il tempo di riprendere i propri effetti
personali.
Una volta fuori, alcuni occupanti sono stati identificati e altri portati
direttamente in questura per la notifica della denuncia di occupazione. Le
forze dell’ ordine, arrivate direttamente dallo stadio, non si sono
risparmiate schiaffi e calci agli occupanti, tanto che una giovane
occupante è svenuta ed è stata trasportata al pronto soccorso.
In questo periodo di grave crisi economica e di precarietà dove si
perdono ogni giorno centinaia di posti di lavoro e dove gli affitti
continuano ad essere insostenibili, ci sono sempre più persone con reale
bisogno di un tetto. In pochi giorni gli occupanti hanno ridato luce al
condominio, in una totale autogestione e con l’approvazione di molte
persone del vicinato. Nella Firenze di oggi, come dimostrano i fatti
accaduti, non c’è nemmeno la possibilità di recuperare un immobile non
solo abbandonato, ma anche sotto sequestro per ragioni di insolvenze
fiscali da parte della proprietà. Un immobile sequestrato non può essere
immesso nel mercato immobiliare, quindi gli occupanti non stavano nemmeno
arrecando alcun danno al privato. Da questa notte, invece, famiglie con
bambini piccoli ,diversamente abili,donne incinte, anziani con gravi
problemi di salute e persone senza alcun tipo di reddito si troveranno in
mezzo alla strada.
Il dato piu’grave non e’soltantola brutalità della polizia, ma il fatto
che il mandante di questa brutta storia sia il sindaco Renzi e la sua
giunta, gli stessi che dovrebbero promuovere risposte efficaci
all’emergenza abitativa. Non ci sembra un caso, inoltre, che l’immobile
sgomberato si trovi proprio in una delle aree della città che l’attuale
giunta comunale è impegnata a "valorizzare" a vantaggio della solita
speculazione privata.

Per iniziare a rispondere con forza convochiamo una conferenza stampa
martedì 6 ottobre sotto l’ufficio dell’avvocato R. Tortorelli,
rappresentante della proprietà nonchè responsabile dello sgombero, alle
ore 12.00 in Piazza Indipendenza 10

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SABATO 3: NO CPT-NO CIE ! Presidio alla Croce Rossa

 

MANIFESTAZIONE SOTTO LA SEDE FIORENTINA DELLA CROCE ROSSA

Il governo di destra ha deciso con il nuovo Pacchetto Sicurezza la costruzione di 12 nuovi CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione – ex CPT) in Italia, di cui uno nella nostra Regione. Come centri sociali, collettivi studenteschi, associazioni di base e movimenti di lotta impegnati contro la costruzione di un CIE in Toscana, manifesteremo il 3 ottobre sotto la sede della Croce Rossa Italiana a Firenze per protestare contro il ruolo che questo ente svolge nella gestione di diversi CIE in tutta Italia, tra cui Roma e Milano, teatro di pestaggi, suicidi e violenze. Riteniamo infatti che il ruolo che la Croce Rossa Italiana, le Misericordie e alcune cooperative svolgono nella gestione dei Centri di Identificazione ed Espulsione sia un ruolo di complicità e di appoggio a politiche razziste e repressive.I CIE sono luoghi dove il Diritto è assente; dove vengono rinchiusi in pessime condizioni igenico-sanitarie migliaia di migranti solo perché privi del permesso di soggiorno; luoghi dove, con l’ausilio della Croce Rossa come di altri enti, vengono riempite le persone di psicofarmaci, dove i pestaggi sono quotidiani, luoghi extragiudiziali gestiti, appunto, da enti esterni.
Mascherandosi dietro la solidarietà e l’aiuto agli immigrati, dando una facciata di umanità a luoghi disumani, la Croce Rossa e gli altri enti impegnati nella gestione dei CIE in tutta Italia, fanno soprattutto grandi affari garantiti dagli appalti indetti per la gestione di tali centri. Lucrando su queste prigioni e sulla pelle dei migranti svolgono di fatto il compito di controllori e secondini. Il Commissario della CRI – che ricordiamo essere una struttura militare direttamente dipendente dal governo – Francesco Rocca, ha parlato più volte di regia, sia per le proteste all’interno dei CIE come per quelle ultimamente dirette contro la Croce Rossa. L’unica regia che ci muove è quella della solidarietà e della dignità che invece manca a chi non si vergogna di lucrare sulle sofferenze di uomini e donne in fuga dalla miseria, dalla guerra, dalla povertà.

Crediamo quindi che vada denunciato fermamente il ruolo di complicità che questi enti ricoprono nella gestione dei CIE. A luglio abbiamo manifestato sotto la Misericordia di Firenze che, durante il presidio, ha negato l’interesse alla gestione di un CIE in Toscana sostenendo che i compiti della Misericordia di Firenze sono ben altri.

Saremo pertanto di nuovo presenti con un presidio, stavolta sotto la Croce Rossa a Firenze per denunciarne il ruolo di complice in numerosi CIE in Italia e per chiedere posizioni chiare rispetto alla eventuale volontà di partecipare alla gestione di un CIE anche nella nostra Regione.

Cantiere Sociale K100fuegos | Collettivo Politico di Scienze Politiche | Csa Next-Emerson | Cpa Firenze Sud | Rete dei Collettivi Studenteschi Fiorentini | Unione degli Studenti | AltAut Lettere e Filosofia | Perunaltracittà | Movimento di Lotta per la Casa | Rete Insicuri

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Fi: sabato 12 settembre presidio di lotta per la casa

SABATO 12 SETTEMBRE ORE 10 VIA CAVOUR
 
TUTTE E TUTTI IN PREFETTURA
– contro gli annunciati sgomberi "annunciati" dal Comune di Firenze
– contro la ripresa quotidiana elle esecuzioni di sfratto con il totale abbandono delle persone da parte delle istituzioni
– contro le finte politiche del "welfare sociale" che rappresentano solo istituzione di nuovi lager per donne e bambini
– per il riconoscimento del dirtto alla casa e all’accoglienza per tutte e tutti, dagli anziani ai richiedenti asilo
– contro le politiche securitarie e i continui controlli di polizia nei confronti degli stabili occupati
– in solidarietà con lo stabile "horus occupato" di Roma dove 200 famiglie sono state sgomberate e hanno occupato i tetti del Campidoglio da giorni
– per una politica della casa che riconosca i diritti dei più deboli, e che metta mano nel grande patrimonio degli enti previdenziali, nelle caserme e in nuovi alloggi in edilizia sociale
 

Movimento di lotta per la casa

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Sabato 5 settembre davanti a sollicciano

sabato 5 settembre dalle ore 18 presidio davanti a sollicciano

Il 18 agosto nel carcere di Sollicciano è partita una protesta con
l’incendio di materassi e lenzuola per richiedere quei minimi diritti
legati alla semplice sopravvivenza. Una protesta che ha fatto seguito
alla negazione di uno dei colloqui settimanali.
Sovraffollamento, pasti rancidi, riduzione del numero di docce:
questi sono solo alcuni delle motivazioni che hanno portato i detenuti
di Solliciano a protestare ed a cercare di far sentire la propria voce
fuori dal carcere.
Si tratta di condizioni minime di sopravvivenza per persone che sono
costrette nelle celle 22 ore al giorno, alimentate al costo giornaliero
di 1,53 euro, ristrette in uno spazio inferiore ai 7 metri. Ricordiamo
ancora che il carcere fiorentino è stato costruito per 460 persone e
che ora ne ospita più del doppio, ammassate in 3/4 nelle celle singole,
in 6 nelle celle da tre posti, con pochi educatori e scarso accesso al
lavoro e ad altre attività.
Nel carcere fiorentino per le donne non è possibile accedere ai servizi
educativi ed alle attività sociali con la scusa che “sono poche” anche
se sono oltre un centinaio.
In 10 anni nelle carceri italiane sono morti quasi 1.500 detenuti,
oltre un terzo per suicidio e gli altri per i ritardi nell’assistenza
sanitaria o in circostanze non chiarite.
Qui spesso l’autolesionismo è l’unico mezzo, per i detenuti, per
affermare la propria esistenza; sono stati frequenti i pestaggi
sistematici, regna la violenza ed è massiccio l’uso di psicofarmaci.
Questa è la realtà del carcere di Sollicciano come di tante altre
carceri d’Italia, dove infatti sono divampate nei giorni successivi
altre proteste, da Pisa a Napoli a Milano.
La risposta delle istituzioni è stata purtroppo la solita: con la
visita di Franco Ionta, direttore del DAP, che invece di riportare
perlomeno una parvenza di decenza nel carcere ha ammonito i detenuti
dal fare sentire le proprie rivendicazioni, a questo ha fatto seguito
la denuncia penale verso i detenuti stessi per danneggiamenti.
Oltre 50 persone sono state invece denunciate nella giornata di sabato
29 agosto per avere portato la loro solidarietà all’esterno del
carcere, ad ennesima dimostrazione che si vuole finanche negare la
possibilità di un legame ed una solidarietà tra il fuori e l’interno
del carcere.

In un contesto nazionale in cui la cosiddetta “sicurezza” è il faro
ispiratore delle politiche reazionarie del governo, è del tutto normale
che le carceri si riempiano: si riempiono di immigrati, grazie alle
nuove e vecchie leggi su clandestinità ecc.., si riempiono per reati
legati alle droghe, si riempiono per le norme sulle recidive…..
E la risposta governativa non può essere che altra repressione, la
costruzione di altre carceri, l’aumento di nuovi CIE per immigrati, per
gestire appunto l’enorme quantità di futuri detenuti.

Crediamo necessario che le voci che dal carcere stanno cercando di
farsi sentire e che parlano a tutti noi vadano raccolte e rilanciate e
per questo saremo davanti a Sollicciano sabato 5 settembre dalle ore 18
in poi a manifestare la nostra solidarietà ai detenuti ed il nostro
appoggio alle loro minime richieste.

Cpa Firenze sud, Cantiere Sociale K100fuegos, Collettivo Politico
Scienze Politiche, Fuori Binario, Perunaltracittà, Partito della
Rifondazione Comunista, Unione degli Studenti, Associazione Pantagruel,
Comunità di Base Isolotto, Comunità delle Piagge, Movimento di lotta per la casa, csa nEXt Emerson

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Giovedi 9 Luglio allo spazio KULANKA: SEIZE THE TIME! un documentario sulle Pantere Nere di Antonello Branca

 

Giovedi 9 Luglio

Allo Spazio Interculturale Autogestito KULANKA in via Luca Giordano 4 (zona Cure)

Ore 19.30 Apericena

Ore 21.30 Proiezione di:

SEIZE THE TIME (COGLIERE L’OCCASIONE) di Antonello Branca

Un documentario rifiutato al festival di Venezia e trasmesso una sola volta nel 2008 

 Il Black Panther Party: 28 membri uccisi e 300 imprigionati dal sistema dell’america degli anni ’70.

<<Bisognerebbe parlare di sfruttamento e non di colore della pella.

Il colore è usato dagli oppressori per dividere la gente e sfruttarla meglio>>

 Antonello Branca

 

In collaborazione con l’Associazione Culturale Antonello Branca (ACAB)

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Giovedi 24 Giugno: INAUGURAZIONE dello Spazio Interculturale Autogestito “Kulanka” (in somalo assemblea)

Giovedi 24 Giugno

INAUGURAZIONE dello Spazio "Kulanka" (in somalo assemblea)

dalle 17 street bar writing & hip hop

alle 19 incontro con il giornalista indipendente Nicola Grigion (redazione
di Melting Pot) sui rifigiati politici e richiedenti asilo in Italia
"Quale accoglienza?" + racconto delle lotte delle comunità somale di Milano e Torino con la presenza di compagni/e e rifugiati/e

alle 21 cena somala+concerto

via luca giordano 11 zona cure

Non mancate!

Cari fratelli e sorelle, compagni e compagne,
Il 24 Giugno vogliamo inaugurare i nuovi spazi del centro autogestito da
rifugiati somali e compagni italiani, in Via Luca Giordano a Firenze. Il
centro nasce da una occupazione del Movimento di Lotta per la Casa
nell’ottobre del 2008 come risposta allo sgombero ordinato dallo sceriffo
Cioni di un’altra occupazione di rifugiati. Firenze è una meta storica per
i rifugiati e le rifugiate e richiedenti asilo del Corno D’Africa. Molti
vivono ormai da anni nel tessuto sociale della città e tanti, spinti dai
conflitti che continuano in quella regione, raggiungono Firenze e la
Toscana alla ricerca di una vita migliore o per fare una tappa nel loro difficile
viaggio verso il Nord-Europa. Purtroppo le recenti leggi sul diritto di
asilo della UE costringono tante persone a vivere in Italia prive di casa,
lavoro e diritti, spesso sulla strada e costretti ad accettare qualsiasi
lavoro sottopagato. La risposta delle istituzioni è insufficente, il
razzismo cresce nella società e le leggi ed i controlli di polizia sono
sempre più ostili. Per questo l’occupazione e l’auto-organizzazione sono
una risorsa sempre più importante.
Il centro è stato recentemente affidato dal Comune di Firenze, dopo una
lunga trattativa e numerose manifestazioni di protesta, alla Società di
mutuo soccorso "Abucar Moallim"ed è autogestito da un’assemblea mista
composta dagli abitanti somali e dai compagni italiani che svolgono

 
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