La chiusura della Seves

Un’altra fabbrica che minaccia di chiudere, questa volta nel nostro quartiere, a due passi dal NextEmerson. Decine di persone sull’orlo della cassa integrazione. Un’altra area da dismettere per macinare soldi e cemento. Dietro "l’affair Castello" che ha mandato a gambe all’aria l’intera giunta comunale c’e’ un quartiere bellissimo violentato da mille speculazioni edilizie, stravolto da cambiamenti imposti il cui unico senso e’ quello di rendere piu’ ricchi i potenti di sempre.

Sabato 6 dicembre – ore 10.00 (ritrovo al nextemerson)

Volantinaggio nel quartiere contro la chiusura della Seves e contro l’ennesima speculazione.

Leggi il volantino…

La colata di cemento nella piana
di castello era talmente esagerata che non si poteva più fare
finta di niente. Quest’area era destinata da anni (per lo meno da
quando è arrivata in mano a Ligresti) ad essere cementificata,
perdendo una volta per tutte la caratteristica di essere l’unica area
della città che poteva garantire verde pubblico e spazi. Nuovi
uffici della Regione Toscana, migliaia di appartamenti, nuovi edifici
della Provincia, cinema multi-sala con parcheggio da 1.500 posti,
scuola dei carabinieri, stadio… nulla di necessario per la gente,
ma tutto funzionale ai guadagni dei proprietari dell’area e di chi ci
costruiva.

Accanto alla mega speculazione nella
piana ce ne sono altre, come il prolungamento del Viale XI Agosto
fino a Careggi con galleria sotto le case. Queste speculazioni non
godono delle prime pagine dei giornali, ma riguardano direttamente
l’abitato di Castello e rischiano di avere un impatto devastante
sulla qualità della vita degli abitanti

La piana non basta.

Con il nuovo piano strutturale il
Comune ha previsto un aumento della popolazione del quartiere di
circa 3.000 abitanti, nei fatti un raddoppio di quello attuale.

Questi nuovi insediamenti abitativi gli
speculatori li vorrebbero realizzare sull’area Ex-Cerdec e sulla
Seves a rischio di chiusura.

In realtà la Seves, che minaccia
licenziamenti e cassa integrazione, non attraversa alcuna crisi di
settore. I suoi padroni tentano invece di dismettere la produzione
per realizzare un doppio guadagno: trasferire lo stabilimento dove il
lavoro costa meno e speculare sull’area in dismissione facendoci
costruire alloggi. Questa porzione di quartiere è una delle
poche aree della ciità ancora non interessata da massicce
concentrazioni abitative e dove permangono rapporti sociali da
salvaguardare. L’area destinata ai nuovi insediamenti, tra via R.
Giuliani, via Sestese e la fascia collinare delle Ville Medicee non
può sopportare un tale carico urbanistico.

Tutto ciò senza considerare che
l’ex Cerbec, dismessa da anni, non è ancora completamente
bonificata. Naturalmente le conseguenze le pagheremo tutti noi, con
l’aumento del traffico e le difficoltà di parcheggio, con
l’inquinamento acustico ed atmosferico, con la riduzione degli spazi
verdi, con l’aumento degli affitti e dei prezzi al metro quadro.

Siamo di fronte ad un caso in cui la
lotta contro la speculazione edilizia è nello stesso tempo
lotta per la tutela dei posti di lavoro e per una migliore qualità
della vita.

Mobilitiamoci – incontriamoci –
discutiamo per:

  • evitare l’ennesima speculazione
    edilizia sulla Seves

  • difendere i posti di lavoro

  • una bonifica immediata e
    destinazione ad uso sociale della ex Cerdec

  • l’utilizzo del patrimonio
    abitativo esistente come soluzione al problema casa.

Csa NextEmerson – www.csaexemerson.it
http://indastria.noblogs.org

 

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