Sab. 12 dic. 15.30 P.zza San Marco: Tutt* in Piazza

 

corteo 12 dicembre

 

 

LIBER*
TUTT*

LIBERTA’
DI MOVIMENTO

Le
operazioni di polizia e magistratura delle ultime settimane hanno
creato una in Toscana, un clima di pesante intimidazione nei
confronti di quanti sono impegnati nei movimenti in opposizione alle
tante devastazioni sociali, sanitarie ed ambientali dei nostri
territori e alla precarietà dell’ esistenza e del lavoro.

Per
il danneggiamento della sede di Casa Pound a Pistoia avvenuta l’11
ottobre 7 compagn* di Livorno, Pistoia e Colle Val’d’Elsa sono in
carcere o agli arresti domiciliari, altri 5 denunciat*, senza alcun
motivo, dal momento che sono estranei ai fatti e che la loro unica
“colpa” e’ quella di aver partecipato ad un’ assemblea regionale
che si svolgeva nel vicino circolo di un comitato di quartiere al
momento dell’ accaduto.

La
polizia entra nel circolo, li trascina in questura e procede. Altri 4
arresti arrivano con il prosieguo delle indagini. Le accuse
pesantissime per tutt* “lesioni” “violenza” e, non a caso,
“Devastazione e Saccheggio”, un accusa gravissima, punibile con
8-15 anni di carcere. Lo stesso reato contestato ai responsabili
della Strage del Vajont di 40 anni fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati
via) e, con disinvoltura, ai 10 manifestanti condannati per le
proteste al G8 di Genova 2001.

A
Firenze altre indagini portano all’arresto di un compagno ed
alla perquisizione di altri 11. Contro “Mannu” viene addirittura
usata l’aggravante di “Terrorismo”. Gli altri 11 subiscono
perquisizioni alla ricerca di materiale esplosivo ed il prelievo del
DNA con l’accusa di “tentata rissa” per aver risposto alla
chiamata d’aiuto di una ragazza minacciata da un gruppo di
neofascisti nel centro di Firenze.

E’
un clima di accanimento giudiziario e poliziesco inaccettabile.

Da
anni assistiamo alla volontà di criminalizzare le pratiche dei
movimenti sociali, dalle lotte sul territorio a quelle degli
studenti, dei lavoratori, dei migranti. Sono centinaia le denunce, i
processi e le condanne che tentano di trasformare in problemi di
ordine pubblico le occupazioni, i cortei, le tante pratiche di
riappropriazione e di solidarietà che quotidianamente i movimenti
mettono in campo.

Stiamo
sperimentando un clima sociale che alimenta l’ insicurezza, fatto di
odio, di discriminazione verso tutti i “diversi” possibili, di
rottura dei legami sociali per una guerra di tutti contro tutti. Un
clima nel quale crescono e si diffondono organizzazioni fasciste e
razziste, responsabili di aggressioni ormai quotidiane, nel silenzio
complice e spesso con la protezione delle istituzioni e di gran parte
delle forze politiche. Ef una situazione voluta da questo come dai
precedenti governi. Mentre vengono ridotti i diritti, lo stato
sociale, i salari si producono strumenti di disciplina e controllo. A
questo servono le leggi razziali del gpacchetto sicurezzah che
rendono la vita impossibile per i migranti e a questo servono le
tante ordinanze dei sindaci sceriffi delle nostre città che
ignorando completamente i bisogni sociali creano il capro espiatorio
nei marginali e nei poveri.

E’
la politica di poteri che hanno paura, di istituzioni delegittimate
da una crisi irreversibile della rappresentanza e che con la paura e
il controllo cercano di governare una crisi economica dalle
conseguenze sociali devastanti nella quale riprodurre e accentuare lo
sfruttamento sempre più selvaggio del lavoro, il saccheggio dei
territori, l’espropriazione dei beni comuni.

LA
RISPOSTA CHE COME MOVIMENTI DIAMO A QUESTA SITUAZIONE PARLA DI
LIBERTA’ E DI DIRITTI, DI SOLIDARIETA’ E DI UGUAGLIANZA. PARLA DELLA
RICCHEZZA DELLE RELAZIONI SOCIALI CHE VIVONO NELLE PRATICHE DI
AUTORGANIZZAZIONE, DI AUTOGESTIONE E DI CONFLITTO. Siamo impegnati
a sviluppare percorsi di lotta aperti e partecipati, che mettono al
centro i bisogni per rovesciare la precarietà della vita che ci
viene imposta.
La sicurezza che vogliamo conquistare è quella
del e sul lavoro, quella del reddito, della casa, della formazione,
di cicli produttivi puliti contro le nocività, della libertà di
circolazione per sfuggire a guerre e miseria.

Movimenti
e realtà di base contrappongono democrazia diretta e partecipazione
ad un sistema politico utile solo a garantire privilegi.

E’
per questo che fanno paura. E’ per questo che contro le lotte si
intensifica l’uso dei manganelli, del codice penale, delle operazioni
di polizia, delle forme di controllo sociale.

PER
TUTTO QUESTO SAREMO IN PIAZZA. PER L’IMMEDIATA LIBERAZIONE DEI
COMPAGN* IN ARRESTO.

PER
DENUNCIARE UN CLIMA PERSECUTORIO CHE QUESTA REGIONE NON VUOLE E NON
TOLLERA.

PER
RICORDARE IL 40 DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA E LE TANTE VITTIME
DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE.

SAREMO
IN PIAZZA PER COMINCIARE A COSTRUIRE RELAZIONI E RETI CHE DIFENDANO E
CONQUISTINO, TRA I TANTI DIRITTI E LIBERTA’, UNA LIBERTA’
IMPRESCINDIBILE OGGI PIU’ CHE MAI: LA LIBERTA’ DI MOVIMENTO.

TUTT*
IN PIAZZA

sabato
12 dicembre alle 15.30 piazza San Marco a Firenze

Libertà
di movimento

Liber*
tutt*

ASA
– Lucca-

Centro
di Documentazione di Pistoia

Collettivo
d’Agraria -Firenze-

Comitato
Antifascista San Lorenzo -Pistoia-

Comitato
Pistoiese per la Palestina

Comunita’
in resistenza -Empoli-

Confederazione
Cobas Toscana

Cobas
Ataf- Firenze

CSA
Intifada – Empoli-

CSA
nEXt Emerson – Firenze-

CUB
Pistoia

Dada
Viruz Project -Viareggio-

Movimento
Antagonista Livornese

Movimento
di Lotta per la Casa – Firenze-

Precari
Autorganizzati -Pisa-

Progetto
Prendo Casa -Pisa-

Spazio
Liberato Ex-Breda – Pistoia-

Spazio
Antagonista Newroz -Pisa-

 

 

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