7 – 9 ottobre quinta vetrina editoria anarchica e libertaria

Il Collettivo Libertario Fiorentino organizza la 5ª edizione della “VETRINA DELL’EDITORIA ANARCHICA E LIBERTARIA” a Firenze, il 7-8-9 ottobre 2011 all’ex Teatro Tenda (Teatro Saschall) – Via F. De André (ang. Lungarno Aldo Moro).

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Proposta Forum per Castello

In questi settimane stiamo entrando in contatto con diverse realta’ che si muovono all’interno del quartire di Castello e che si interessano in maniera critica dello sviluppo urbanistico dell’area. In quest’ambito abbiamo fatto circolare un documento con alcune riflessioni sull’edilizia partecipata e una proposta per la creazione di un Forum indipendente che discuta la questione Castello nella sua totalita’. Riportiamo qui di seguito il testo.

Il termine partecipazione si lega a molti concetti e situazioni diverse. Si puo’ partecipare ad una lotteria, ad un concorso a premi, ad uno spettacolo televisivo, ad una festa o a un funerale.
E’ su questa intrinseca plurivalenza del termine che il percorso intrapreso dalla giunta Renzi riguardo al piano strutturale puo’ dirsi "di partecipazione". Il termine applicato alla sfera politica deve pero’ necessariamente rappresentare qualcosa di piu’ della partecipazione che mette in atto il sedersi di fronte a facebook. Altrimenti si priva il concetto di ogni dignita’ e senso, fino a renderelo un contenitore vuoto all’interno del
quale far passare come "partecipate" delle decisioni gia’ prese. Partecipare significa anzitutto poter influire sui processi decisionali.
Le forme piu’ interessanti di democrazia diretta si basano appunto sull’idea di valorizzazione delle idee che emergono dalle discussioni piuttosto
che sulla soppressione dei contrasti o sulla loro limitazione attraverso sistemi come i sondaggi o l’elezione di piccoli gruppi che dovrebbero rappresentare la volonta’ dei piu’.
Il modello "urbanistica partecipata" realizza, in maniera neppure troppo nascosta, un concetto di partecipazione di mera facciata, dove i tempi
strettissimi ed i metodi applicati non riescono a garantire gli spazi necessari perche’ la discussione abbia un senso.
Per quanto i "materiali preparatori" sul Piano Strutturale della Giunta Renzi rappresentino un notevole sforzo di "trasparenza" rispetto al modus
operandi della Giunta Domenici ci sembra necessario sottolineare e rendere esplicita la dialettica antagonista che caratterizza il cosiddetto "diritto alla città".
Alla città sembrano averne diritto le imprese ed i capitali che la comprano-vendono-trasformano in funzione di ciò che il mercato rende, di
volta in volta, più redditizio.
Alla città hanno diritto i suoi abitanti le cui esigenze in termini di servizi, spazi collettivi, abitazioni a prezzi accessibili, verde e più in generale "vivibilità" e "salubrità", soccombono di fronte ai poteri forti.
Il "diritto" dell’uno nega il "diritto" dell’altro. Questo è la dialettica antagonista che le istituzioni sono chiamate ad amministrare.
Una dialettica antagonista che esiste. Di cui i comitati, le associazioni, alcuni soggetti politici, i movimenti, i centri sociali, testimoniano l’esistenza.
Il "diritto alla città" di abitanti e cittadini può essere ignorato e negato dall’amministrazione (come abbiamo visto all’"era Domenici") oppure può essere "formalmente" riconosciuto, "dichiarato" pubblicamente, "scritto" in documenti programmatici ( come vediamo nell’ "era Renzi").
Questo diverso approccio può essere reale o apparente: solo le scelte politiche operate di volta in volta ci forniscono la risposta.
In epoca di "Guerre Umanitarie" anche Democrazia e Partecipazione sono troppo spesso parole ambigue e foglie di fico.
Una reale partecipazione ad un processo decisionale ha bisogno di tempo e strumenti adeguati. Strumenti che permettano il trasferimento di
conoscenze da chi le possiede a chi no, che permettano la comprensione del problema su cui il processo decisionale opera, che garantiscano il passaggio di informazioni. Tempo che permetta tutto questo a chi NON E’ RETRIBUITO per prendere decisioni in nome degli altri. Abitanti e cittadini NON SONO PROFESSIONISTI DELLA POLITICA, per scelta o per necessità. Se un’amministrazione assume la volontà di renderli parte del processo decisionale non può ignorare queste elementari verità.

Nel "nostro piccolo", come centro sociale autogestito che occupa un’area dismessa a Castello, proponiamo proprio questo.

Proponiamo, almeno sull’area di Castello, la creazione di un Forum indipendente in grado di coinvolgere tutti i soggetti che sentono di avere qualcosa da dire sullo sviluppo urbanistico del territorio.
Il Forum dovrebbe porsi come soggetto creato e gestito dagli abitanti, dalle associazioni e gruppi che vivono nel quartiere e di fatto si troveranno coinvolti o travolti dal nuovo piano strutturale.
Il Forum dovrebbe dotarsi di strumenti e spazi propri con il preciso intento di informare in maniera capillare gli abitanti del quartiere riguardo agli sviluppi delle discussioni, i tempi e i modi, ed invitare alla piu’ampia partecipazione possibile alle discussioni.
Il Forum dovrebbe giocare un importante ruolo di garante per la popolazione di Castello. La giunta Domenici aveva infatti in programma una pesante cementificazione sulle areee dismesse del quartiere, l’amministrazione Renzi non si e’ ancora pronunciata a riguardo.
I pesanti scandali che hanno travolto soggetti istituzionali della vecchia giunta e colossi immobiliari di tutta Firenze delineano la necessita’ che siano gli stessi cittadini a doversi tutelare da eventuali abusi delle istituzioni. Il comune non e’ nella posizione di poter imbastire alla bene e meglio un percorso di partecipazione su un argomento che ha letteralmente decimato la precedente amministrazione.


Passaggi pratici per la creazione del Forum

Il forum dovrebbe riunirsi con cadenza regolare in posti diversi del quartiere per rappresentare anche simbolicamente il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Il metodo di discussione utilizzato dovrebbe avvicinarsi il piu’ possibile ai meccanismi di democrazia diretta, con un facilitatore, un moderatore, al fine di valorizzare le idee di tutti e senza un utilizzo sistematico delle votazioni a maggioranza.
Il forum dovrebbe dotarsi di quegli strumenti di comunicazione necessari perche’ la diffusione delle informazioni risulti capillare e tesa a creare un percorso i vera partecipazione. In questo senso riteniamo necessario almeno i seguenti passaggi:

1) ad ogni riunione dovrebbe far seguito un report sintetico e comprensbile in modo da poter venire stampato e distribuito nel quartiere, sia nelle buche delle lettere che nei principali luoghi di socialita’. Sul report sara’ indicata la prossima data e sede dell’incontro successivo.

2) dei manifesti e dei flyer che pubblicizzino l’iniziativa in maniera sintetica e non circostanziata ad una riunione in particolare, ma che
rimandino ad un sito o ad eventuali punti dove richiedere informazioni per partcipare.

3) perche’ il lavoro non venga perso e sia visibile anche da chi non abita nel quartiere il Forum dovrebbe dotarsi di alcuni strumenti informatici:
un sito internet, una newsletter, un sistema di microblogging.

4) il Forum dovrebbe promuoversi attraverso iniziative e momenti di socialita’ in piazza, anche ludici, da utilizzare come momenti privilegiati di
comunicazione con tutti i cittadini.


E’ di fatto una sfida. Con noi stessi per primi che per quanto impegnati, da soli, non potremmo neanche immaginare.
E’ un "esperimento" su cui invitiamo tutti/e a riflettere ed a metterci in comunicazione.
E’ la sola garanzia, crediamo, all’essere "raggirati" dalle amministrazioni che forse è anche peggio che essere ignorati.

 

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Faq Unica

Frequently Asked Questions
Tutto quello che vorresti sapere su questo nuovo rischio sgombero


Cosa c’entra la Cooperativa Unica con il centro sociale?

Lo stesso giorno in cui abbiamo occupato il capannone inutilizzato di via di Bellagio, l’Unica immobialiare e’ divenuta proprietaria dell’area, rilevata da un fallimento.


Perche’ l’Unica non costruisce sull’area?

Perche’ non puo’. Via di bellagio si trova ai margine del parco della colline, c’e’ un’invariante, ovvero un vincolo che non permette di modificare la destinazione d’uso di un edificio all’interno di quella zona. Tutto questo al fine di evitare manovre speculative e mantenere l’equilibrio tra verde pubblico ed edifici.


Perche’ l’Unica ha acquistato un’area nel parco delle colline protetta da un’invariante di destinazione d’uso?

Possiamo fare solo delle ipotesi visto che l’Unica non ci ha mai risposto a riguardo. Una buona manovra speculativa e’ acquistare aree dismesse, ex industriali, a poco prezzo, attendere che venga consentito il cambio di destinazione d’uso, abbatterle e costruire case. Questo paradigma calato su via di bellagio, in una zona di pregio, all’interno del parco delle colline, pensiamo possa ampiamente giustificare l’interesse dell’Unica verso l’area occupata dal centro sociale. Si tratta solo di ipotesi chiaramente.


Cos’e’ questa storia della bonifica?

I tre capannoni erano due diverse fabbriche che hanno lasciato sul terreno diverse schifezze. Da rilevamenti dell’Arpat, sono presenti sostanze inquinanti oltre le soglie consentite per le zone ad uso residenziale.
L’Unica ha ottenuto di poter bonificare l’area per poi ottenere un certificato di idoneita’ ambientale, passo che (crediamo noi) potrebbe essere il trampolino per una successiva richiesta di cambio di destinazione d’uso e quindi per aprire alla cementificazione dell’area. L’unica tenta insomma di forzare i tempi per ottenere in fretta la possibilita’ di edificare sull’area, andando cosi’ ad anticipare decisioni che competerebbero al rilascio del piano strutturale. Per chiarire il meccanismo, l’Unica dira’: "Io ho bonificato l’area, adesso non vuoi farminici costruire due villette a schiera in bioedilizia, cosi’ sembrano piu’ etiche ?"


Potrebbe l’Unica utilizzare la scusa della bonifica per richiedre lo sgombero dell’area?

Si’ potrebbe, e probabilmente lo fara’.


C’e’ speranza di salvare il csa?

Si’, c’e’ sempre speranza, abbiamo gia’ parato uno sgombero e tra diverse occupazioni siamo sopravvissuti 20 anni. Ma perche’ questa esperienza continui ad esistere, serve l’impegno di tutti coloro che la ritengono importante. Serve partecipare alle iniziative, serve proporre iniziative, serve esserci insomma. L’unica cosa che il nEXt Emerson vi chiede e’ SIATECI.

NextEmerson
more info: www.csaexemerson.it

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L’unica bonifica, il nEXt Emerson di nuovo sotto sgombero

L’unica bonifica, il nEXt Emerson di nuovo sotto sgombero

Per la seconda volta in tre anni ci troviamo nostro malgrado a parlare di sgombero.
Proprio in questi giorni la proprieta’, l’Unica immobiliare, ha ricevuto il via libera per i lavori relativi alla bonifica dell’area chiamata ex star color, l’area che in parte “ospita” il NextEmerson.
Dovra’ completarli entro novembre 2010.
Ovvio che non siamo contrari alla bonifica dei siti inquinati, ma pensiamo di non sbagliare nel credere che quest’ultima verra’ utilizzata strumentalmente per richiedere lo sgombero del centro sociale, e la demolizione dell’area.

I 20 anni di vita del csa annoverano tre sgomberi ed ognuno di questi e’ servito a facilitare operazioni di speculazioni edilizia e a segnare i momenti piu’ bassi dell’amministrazione pubblica fiorentina.
La prima sede in via Bardazzi viene rasa al suolo per aprire alla speculazione sull’area di Novoli.
Via Niccolo da Tolentino e’ stata di recente coinvolta negli scandali sull’area di Castello, che hanno travolto la giunta Domenici.
L’edificio occupato e sgomberato in breve tempo in via Palagio degli Spini e’ oggetto periodico di interrogazioni comunali, additato come monumentale esempio di spreco di soldi pubblici.
Dopo questi trascorsi non siamo disposti a subire il quarto sgombero attuato per far posto ad interessi privati.

L’operazione compiuta dall’Unica su via di Bellagio ha tutte le caratteristiche della classica manovra speculativa: il terreno e’ stato acquistato a poco prezzo a seguito di un fallimento, ma l’area a ridosso del parco delle colline e’ soggetta ad un vincolo che ne impedisce il cambio di destinazione d’uso.
L’Unica attende dunque che qualche gioco di favori, o la pressione degli interessi dei costruttori sulla giunta, sblocchino la situazione e spianino la strada all’inizio della cementificazione.
Nelle aree che da industriali dovessero passare ad uso residenziale si dovrebbe certificare che non siano rimasti residui inquinanti. Ecco perchè l’Unica si scopre improvvisamente paladina dell’ambiente: questa certificazione sarebbe un primo passo per poter richiedere il cambio di destinazione d’uso. Se poi la bonifica dovesse, guarda caso, comportare la demolizione e il conseguente sgombero del NextEmerson, tanto meglio.

Al contrario dell’Unica che da impresa fa i propri interessi, e dell’amministrazione fiorentina che si crogiola nei giochi di potere e di palazzo, in questi anni il csa ha cercato di divenire uno spazio pubblico aperto alle iniziative di chi condivida quei valori di base sui quali la nostra esperienza si fonda: l’autogestione, il rifiuto della mercificazione della cultura, del divertimento e del tempo libero, l’ecologismo, l’antifascismo, l’antisessismo e l’antirazzismo. In quanto spazio aperto alla sperimentazione, non paralizzato dalla burocrazia o incatenato alla logica del soldo, il nEXt Emerson viene attraversato da molte esperienze, dalla palestra al corso di tango,i concerti, le presentazioni di libri, il teatro, l’officina, i laboratori di autocostruzione, riuso e riciclo, il mercatino del biologico, e mille altre piccole situazioni che quotidianamente vivono questi spazi. Tutto questo e’ stato realizzato in un’ottica mutualistica e volontaria, senza chiedere alcun finanziamento pubblico.

Il tessuto sociale che gravita attorno al nEXt Emerson, le centinaia e a volte le migliaia di persone che ogni mese ne fanno una realta’ viva rischiano pero’ di essere di nuovo private di questa piazza ideale posta ai margini di firenze, in un quartiere che e’ diventato suo malgrado simbolo della speculazione edilizia e della malafede dell’amministrazione.

Sostieni il csa nella sua campagna per rimanere in vita.

NextEmerson

Per maggiori info www.csaexemerson.it e le faq sulla bonifica

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Mercoledi 24/03 a Kulanka: campagna per il rimborso della quota CIP6 sulla bolletta ENEL

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No inceneritori!

termomortalizzatori

Sabato 20 febbraio

ore 15.00 –  davanti alla Regione Toscana (Via Cavour – Firenze)

Il Coordinamento dei comitati della Piana Fi-Po-Pt e il Coordinamento Rifiuti Zero Toscana costa convocano per sabato 20 febbraio un presidio davanti alla Regione per sostenere le iniziative di Rifiuti Zero e le alternative all’incenerimento.

Questo il comunicato:

I Comitati che lottano per l’obiettivo Rifiuti Zero e per le
alternative a tutte le forme di incenerimento dei rifiuti
considerando i gravi danni alla salute e all’ambiente provocati dagli inceneritori
e le alternative già attuate e praticabili
chiedono:

  • La chiusura immediata dell’inceneritore di Montale e di tutti gli impianti di incenerimento e di combustione dei rifiuti attivi in Toscana

  • Il blocco delle procedure per la realizzazione di impianti di incenerimento e di combustione di biomasse e CDR previsti

  • La messa in atto da subito delle alternative all’incenerimento che tutelano la salute dei cittadini
    e l’occupazione ed evitano lo spreco delle risorse ambientali, come già accade in molte parti d’Italia e d’Europa

  • Il rispetto da parte della Regione degli obiettivi di raccolta differenziata del 65% entro il 2012 e di riduzione del 15% della produzione di rifiuti, per i quali è stata finora inadempiente

  • L’immediata cessazione dello spreco di soldi pubblici nella costruzione di impianti finalizzati solo a finanziare lobby private e a incassare gli incentivi statali (cip6) ai danni dei cittadini

www.noinceneritori.orgwww.rifiutizero.org

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Sab. 12 dic. 15.30 P.zza San Marco: Tutt* in Piazza

 

corteo 12 dicembre

 

 

LIBER*
TUTT*

LIBERTA’
DI MOVIMENTO

Le
operazioni di polizia e magistratura delle ultime settimane hanno
creato una in Toscana, un clima di pesante intimidazione nei
confronti di quanti sono impegnati nei movimenti in opposizione alle
tante devastazioni sociali, sanitarie ed ambientali dei nostri
territori e alla precarietà dell’ esistenza e del lavoro.

Per
il danneggiamento della sede di Casa Pound a Pistoia avvenuta l’11
ottobre 7 compagn* di Livorno, Pistoia e Colle Val’d’Elsa sono in
carcere o agli arresti domiciliari, altri 5 denunciat*, senza alcun
motivo, dal momento che sono estranei ai fatti e che la loro unica
“colpa” e’ quella di aver partecipato ad un’ assemblea regionale
che si svolgeva nel vicino circolo di un comitato di quartiere al
momento dell’ accaduto.

La
polizia entra nel circolo, li trascina in questura e procede. Altri 4
arresti arrivano con il prosieguo delle indagini. Le accuse
pesantissime per tutt* “lesioni” “violenza” e, non a caso,
“Devastazione e Saccheggio”, un accusa gravissima, punibile con
8-15 anni di carcere. Lo stesso reato contestato ai responsabili
della Strage del Vajont di 40 anni fa (3.500 morti e 3 paesi spazzati
via) e, con disinvoltura, ai 10 manifestanti condannati per le
proteste al G8 di Genova 2001.

A
Firenze altre indagini portano all’arresto di un compagno ed
alla perquisizione di altri 11. Contro “Mannu” viene addirittura
usata l’aggravante di “Terrorismo”. Gli altri 11 subiscono
perquisizioni alla ricerca di materiale esplosivo ed il prelievo del
DNA con l’accusa di “tentata rissa” per aver risposto alla
chiamata d’aiuto di una ragazza minacciata da un gruppo di
neofascisti nel centro di Firenze.

E’
un clima di accanimento giudiziario e poliziesco inaccettabile.

Da
anni assistiamo alla volontà di criminalizzare le pratiche dei
movimenti sociali, dalle lotte sul territorio a quelle degli
studenti, dei lavoratori, dei migranti. Sono centinaia le denunce, i
processi e le condanne che tentano di trasformare in problemi di
ordine pubblico le occupazioni, i cortei, le tante pratiche di
riappropriazione e di solidarietà che quotidianamente i movimenti
mettono in campo.

Stiamo
sperimentando un clima sociale che alimenta l’ insicurezza, fatto di
odio, di discriminazione verso tutti i “diversi” possibili, di
rottura dei legami sociali per una guerra di tutti contro tutti. Un
clima nel quale crescono e si diffondono organizzazioni fasciste e
razziste, responsabili di aggressioni ormai quotidiane, nel silenzio
complice e spesso con la protezione delle istituzioni e di gran parte
delle forze politiche. Ef una situazione voluta da questo come dai
precedenti governi. Mentre vengono ridotti i diritti, lo stato
sociale, i salari si producono strumenti di disciplina e controllo. A
questo servono le leggi razziali del gpacchetto sicurezzah che
rendono la vita impossibile per i migranti e a questo servono le
tante ordinanze dei sindaci sceriffi delle nostre città che
ignorando completamente i bisogni sociali creano il capro espiatorio
nei marginali e nei poveri.

E’
la politica di poteri che hanno paura, di istituzioni delegittimate
da una crisi irreversibile della rappresentanza e che con la paura e
il controllo cercano di governare una crisi economica dalle
conseguenze sociali devastanti nella quale riprodurre e accentuare lo
sfruttamento sempre più selvaggio del lavoro, il saccheggio dei
territori, l’espropriazione dei beni comuni.

LA
RISPOSTA CHE COME MOVIMENTI DIAMO A QUESTA SITUAZIONE PARLA DI
LIBERTA’ E DI DIRITTI, DI SOLIDARIETA’ E DI UGUAGLIANZA. PARLA DELLA
RICCHEZZA DELLE RELAZIONI SOCIALI CHE VIVONO NELLE PRATICHE DI
AUTORGANIZZAZIONE, DI AUTOGESTIONE E DI CONFLITTO. Siamo impegnati
a sviluppare percorsi di lotta aperti e partecipati, che mettono al
centro i bisogni per rovesciare la precarietà della vita che ci
viene imposta.
La sicurezza che vogliamo conquistare è quella
del e sul lavoro, quella del reddito, della casa, della formazione,
di cicli produttivi puliti contro le nocività, della libertà di
circolazione per sfuggire a guerre e miseria.

Movimenti
e realtà di base contrappongono democrazia diretta e partecipazione
ad un sistema politico utile solo a garantire privilegi.

E’
per questo che fanno paura. E’ per questo che contro le lotte si
intensifica l’uso dei manganelli, del codice penale, delle operazioni
di polizia, delle forme di controllo sociale.

PER
TUTTO QUESTO SAREMO IN PIAZZA. PER L’IMMEDIATA LIBERAZIONE DEI
COMPAGN* IN ARRESTO.

PER
DENUNCIARE UN CLIMA PERSECUTORIO CHE QUESTA REGIONE NON VUOLE E NON
TOLLERA.

PER
RICORDARE IL 40 DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA E LE TANTE VITTIME
DELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE.

SAREMO
IN PIAZZA PER COMINCIARE A COSTRUIRE RELAZIONI E RETI CHE DIFENDANO E
CONQUISTINO, TRA I TANTI DIRITTI E LIBERTA’, UNA LIBERTA’
IMPRESCINDIBILE OGGI PIU’ CHE MAI: LA LIBERTA’ DI MOVIMENTO.

TUTT*
IN PIAZZA

sabato
12 dicembre alle 15.30 piazza San Marco a Firenze

Libertà
di movimento

Liber*
tutt*

ASA
– Lucca-

Centro
di Documentazione di Pistoia

Collettivo
d’Agraria -Firenze-

Comitato
Antifascista San Lorenzo -Pistoia-

Comitato
Pistoiese per la Palestina

Comunita’
in resistenza -Empoli-

Confederazione
Cobas Toscana

Cobas
Ataf- Firenze

CSA
Intifada – Empoli-

CSA
nEXt Emerson – Firenze-

CUB
Pistoia

Dada
Viruz Project -Viareggio-

Movimento
Antagonista Livornese

Movimento
di Lotta per la Casa – Firenze-

Precari
Autorganizzati -Pisa-

Progetto
Prendo Casa -Pisa-

Spazio
Liberato Ex-Breda – Pistoia-

Spazio
Antagonista Newroz -Pisa-

 

 

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costruendo una Cooperazione Dal Basso: sab. 5 dic.

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Corteo 28 novembre – No ai due tunnel Tav!

 

 

Sabato 28 novembre

ore 15.30 piazza San Marco – Firenze

more info: http://www.notavfirenze.blogspot.com 

notav

 

 

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Qualcosa non Quadra! Presidio straordinario domani ore 11

Sabato 31 ottobre alle 11,00

presidio straordinario

in via Niccolò da Tolentino
(al vecchio ex-emerson)

Quando i bisogni dei cittadini vengono sempre per ultimi, quando vince sistematicamente la ragione della speculazione, quando gli spazi sociali e la minima vivibilità viene sacrificata alla logica del profitto…

QUALCOSA NON QUADRA,
GIU’ LE MANI DALLA CITTA’

Sabato mattina alle 11,00
presidio manifestazione in via Niccolò da Tolentino, dove uno dei cantieri della Quadra sotto inchiesta ha preso il posto del centro sociale exEmerson, costretto all’ ennesimo sgombero.

Per una decisa inversione di rotta, per accertare tutte le responsabilità, anche politiche, di questo come di altre gravi vicende urbanistico
edilizie, per un Piano Strutturale che non sia una "rinfrescata" di quello targato Biagi, Di Benedetto, Formigli, Barbaro

Diffondete e partecipate.

CSA nEXt Emerson, Comitato San Salvi chi può, Un’Altra Città Un Altro Mondo, Movimento di Lotta per la Casa

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