Tav: inchiesta Diario

Inchiesta del Diario sulla Tav, datata giugno 2004.

Prima parte:  http://www.diario.it/home_diario.php?page=cn04091702

Seconda parte:  http://www.diario.it/home_diario.php?page=cn04091703

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Rapporto Irpet 2005

L’Irpet evoca lo spettro del declino: allarme per sanità, trasporti, invecchiamento popolazione

Toscana, il futuro è nero

Nel 2020 avremo 110mila disoccupati in più e una crescita debole
 
vera Toscana: lo specchio del futuro la fa apparire decisamente brutta.
Crescita economica bassa, intorno all’1%. Quasi centomila posti di
lavoro in meno. Tensioni sociali forti. Più immigrati, più vecchi, più
persone da assistere.
L’immagine, e lo scenario che fa da sfondo, sembrano disegnati da un
sadico. Invece si tratta della fisionomia attribuita a questa regione
da una ricerca dell’Irpet sulla situazione economica e sociale del
2020. Una ricerca che ha pietrificato politici e imprenditori, ieri
mattina, durante la presentazione nella sede fiorentina del Monte dei
Paschi. Perché sbriciola, anche se in una prospettiva lunga quindici
anni, l’immagine della Toscana prospera e felice sbandierata,
soprattutto in campagna elettorale, dal centrosinistra che la governa.
Laconico Claudio Martini, il presidente della giunta: «Da oggi, oltre a
impegnarsi per risolvere le difficoltà quotidiane, bisognerà guardare
anche a questo rapporto sulla Toscana del 2020 per costruire le scelte
a cominciare dal piano di sviluppo 2006-2010».
Martini pensa soprattutto a un accordo pubblico-privato per trovare
nuove risorse. Ma è chiaro che eventuali investitori vorranno prima di
tutto una pubblica amministrazione illuminata e risparmiosa. Le spese
finite nel mirino negli ultimi mesi (quindici consiglieri regionali in
più, più poltrone per sistemare i politici rimasti a terra e più
prebende per gli staff) non sono segnali incorragianti.
Più decisa la reazione di Sergio Ceccuzzi, presidente di Confindustria:
«Non ci rassegneremo a una Toscana a scartamento ridotto, impoverita e
depressa. La politica faccia bene la sua parte, che noi, certamente,
faremo la nostra».
Secondo le stime dell’Irpet, nel 2020 la Toscana avrà tre milioni e
700mila abitanti, ossia duecentomila più di ora. Ma con il 20% di
ultrasettantenni che comporteranno un aumento della spesa sanitaria da
5,2 milioni a 5,7 milioni di euro. Crescita anche per gli immigrati:
saranno 4% in più. E sarà necessario un investimento assai maggiore
nella spesa sociale.
La forza lavoro aumenterà di 50mila unità, previsione che stride con
l’altro scenario dell’Irpet, che prevede una riduzione di 60mila posti
di lavoro rispetto al numero attuale. Facile la somma: avremo
centodiecimila persone in più con il problema dell’occupazione.
Significa più occupazione in nero, più insicurezza e minori entrate per
le casse pubbliche.
Purtroppo non basta. L’Irpet ‘vede’ il sistema produttivo toscano
caratterizzato da bassa crescita, fra l’1 e l’1,7%, se non addirittura
condizionato da una sostanziale stazionarietà e da un sostenuto
processo di terziarizzazione (al di là del 75%). Cresceranno ancora la
meccanica, la chimica e la farmaceutica, l’agroalimentare (sopra il 3%
annuo in termini reali), mentre i settori più tradizionali segneranno
il passo o andranno, addirittura, verso il declino.
Conclusione? Il contrario di quello che ci aspettiamo. L’Irpet ci dice
che avremo una Toscana forse più dinamica ma disuguale: con lavori
instabili, meno salari e più profitti, una minore presenza di lavoro
dipendente e una maggiore delocalizzazione delle imprese. E
continueranno a pesare problemi ‘antichi’, come la mobilità e la tutela
dell’ambiente.
Che si fa? Scappiamo? Oppure, fin da oggi, ci mettiamo in testa di
ragionare in maniera diversa per evitare che nipoti e pronipoti pensino
di noi quello che proprio non vorremmo?

fonte:  http://www.primapagina.regione.toscana.it

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La Fortezza da Basso passa alla Toscana

Il complesso fieristico e l’ex convento di Sant’Orsola diventano
proprietà di Regione, Provincia e Comune di Firenze. In cambio vanno al
Demanio le Cascine (per la Finanza) e altri immobili. Agraria spostata
a Sesto

La Fortezza da Basso e l’ex convento di Sant’Orsola passano di
proprietà: dallo Stato a Regione, Provincia e Comune di Firenze. In
cambio il Demanio riceverà le “Cascine” (cioè 11 immobili dello storico
parco di Firenze oggi utilizzati da Agraria che ospiteranno , a spese
dello Stato e non del Comune, la nuova caserma della Guardia di
Finanza), la Villa del Poggiolo, la caserma Tassi (che già ospita il
Comando regionale dei carabinieri), la Villa di Camerata, Castel Pucci
a Scandicci e l’area di via delle Porte Nuove. In più alla zona di via
Valfonda, che ora ospita la Guardia di Finanza, verrà cambiata la
destinazione d’uso per aumentarne il valore immobiliare. Però l’ex
caserma Quarlieri a Sesto passerà dallo Stato all’Università di Firenze
per la nuova sede di Agraria. Si tratta di un giro d’affari da circa
180-190 milioni di euro. Questo dice, dopo quasi un anno di trattative,
il protocollo d’intesa che sarà firmato il prossimo 2 agosto a Roma e
che entro 6 mesi andrà tradotto in un contratto vero e proprio. E in
quel momento dovrebbe svanire anche la cappa di incertezza che fin qui
ha pesato sul futuro di Firenze Fiera, la spa a maggioranza pubblica
(principale azionista è la Regione) che fin qui ha conosciuto enormi
buchi di bilancio (nel 2005 il disavanzo arrivò a 6 milioni), inchieste
della magistratura (per strutture provvisorie la cui autorizzazione era
scaduta) e che dopo l’avvento del nuovo management (il presidente
Roberto Negrini e l’ad Bruschini) sta cercando di risollevarsi. Ma il
vero nodo rimaneva l’ultilizzo di una struttura, appunto la Fortezza,
che era in affitto, per cui quindi qualsiasi investimento era a
rischio. Adesso (o meglio quando ci sarà il passaggio di proprietà)
Firenze Fiera avrà più certezza e anche il piano di rilancio da 55
milioni di euro (quasi 30 della Regione) basi più solide. Non a caso Il
presidente della Toscana Claudio Martini nel presentare l’intesa spiega
che «adesso chi ha voglia veramente di impegnarsi potrà farlo». Un
richiamo agli imprenditori privati che il neopresidente di
Confindustria Firenze Giovanni Gentile pare cogliere quando spiega che
: «adesso bisogna investire andando avanti con idee e progetti
concreti». Si vedrà quanto tireranno fuori gli imprenditori.
Nell’attesa comunque ci sarà da definire i particolari tecnici
dell’operazione. Il demanio vuol cedere a un unico soggetto e non a
tre, cioè Regione, Provincia e Comune. «La mia ipotesi – spiega
l’assessore regionale Anna Rita Bramerini – è che si possa costituire
un nuovo soggetto pubblico formato dai tre enti a cui vada tutto il
patrimonio immobiliare». E scorporare così la proprietà dalla gestione
che potrebbe essere affidata invece a una società mista
pubblico-privata, magari con un partner esperto in organizzazione di
fiere e convegni.

fonte:  http://www.primapagina.regione.toscana.it

 

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Scambio di aree con il Demanio

La Fortezza da Basso, l'ex convento di Sant'Orsola, ma non solo

Scambio con il Demanio, ecco gli immobili coinvolti

La Regione partecipa con l'area Porte nuove e Villa Poggiolo

 

Sono in tutto 9 i complessi immobiliari a vario titolo coinvolti
nello scambio che vede il Ministero dell'economia e delle finanze (che
opera attraverso l'Agenzia del demanio) da una parte e Regione Toscana,
Provincia e Comune di Firenze dall'altra. Tre complessi immobiliari
oggi appartengono allo Stato:

Fortezza da Basso:
monumentaleedificiofortificatorinascimentale a pianta pentagonale,
ideato da Antonio da Sangallo il Giovane e costruito nel 1534. Di
proprietà dello Stato è gestito dalla società Firenze Fiera ed ospita
le principali manifestazioni fieristiche della Toscana, prima tra tutte
Pitti Immagine.

Ex convento di Sant'Orsola:  l'ex
convento, noto anche come ex Manifattura tabacchi, è situato tra via di
Sant'Orsola, via Guelfa, via di Panicate e via Taddea a Firenze. Risale
al 1300.

Valfonda, Caserma L.
Gori della Guardia di Finanza: compresa tra i numeri civici 13 e 25 di
via Valfonda e viale Strozzi, a Firenze, è composta da due corpi
distinti, uno dei quali adibito a Caserma della Guardia di Finanza,
l'altro ad ufficio doganale di Firenze.

Sono, invece, 6 i complessi attualmente di proprietà dei tre enti pubblici toscani.

Le Cascine: è
chiamato'Le Cascine' un complesso di proprietà comunale composto da 11
fabbricati di varia tipologia edilizia, situati all'interno dello
storico parco fiorentino ed oggi utilizzati dalla Facoltà di Agraria
dell'Università degli studi di Firenze.

Villa del Poggiolo: di proprietà regionale, si trova a Firenze (accesso da piazza Edison) ed è composto da una Villa storica e da un parco.

Caserma Tassi: di
proprietà provinciale, situato a Firenze tra via dei Pilastri, via
Farini e Borgo Pinti, è costituito da un ampio edificio di grande
pregio architettonico. Ha oltre 300 stanze dislocate su 5 piani (di cui
uno interrato), alcuni piani ammezzati e 3 cortili carrabili. Oggi
l'intero complesso in locazione al Ministero degli interni ed ospita il
Comando regionale Carabinieri.

Area via delle Porte nuove: di
proprietà regionale, si trova a Firenze tra via delle Porte Nuove e via
delle Carra. Attualmente è libero ed inutilizzato. Sul terreno sorgono
capannoni dismessi ed una palazzina di servizio. La cessione dell'area
è subordinata all'avvio delle procedure per un cambio di destinazione
urbanistica.

Villa di Castel Pulci: di
proprietà provinciale, è situato nel Comune di Scandicci (Fi), in via
di Castelpulci. L'edificio è composta da 4 piani, più un piano
interrato, uno seminterrato ed una piccola cappella. Intorno alla
costruzione si trova un parco, di oltre 9 ettari. L'intero complesso è
interessato da lavori di restauro già approvati dalla Soprintendenza.
La conclusione dei lavori è prevista per il 2010.

Villa di Camerata: di
proprietà della Provincia, si trova a Firenze, in viale Righi. Il
complesso è composto da una Villa con giardino la cui costruzione
datata 1427. Oltre all'edificio ci sono l'ex limonaia ed un ampio
parco. Oggi la struttura è in concessione all'Associazione italiana
alberghi per la gioventù.

E', in forma diversa, coinvolta anche la Caserma Quarleri,
di Sesto Fiorentino, che ospiterà la Facoltà di Agraria dell'Università
di Firenze, che oggi ha sede nei locali delle Cascine ceduti dal
Comune.

 

fonte:  http://www.primapagina.regione.toscana.it

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Cos’e’ Indastria

Questo spazio e' pensato per fare da contenitore del materiale che
via via raccogliamo sulle trasformazioni urbanistiche a Firenze.
Probabilmente all'inizio sara' un po' confuso, avra' un aspetto
caotico, sara' un accozzaglia di comunicati stampa, articoli di
giornale, appunti volanti.

Con il passare del tempo speriamo diventi un buono strumento per
organizzare le nostre riflessioni su come cambia (o non cambia) la
nostra citta'.

csa nEXt-emerson

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Parcheggio della Fortezza: intervento De Zordo in consiglio comunale.

Questo il testo dell'intervento di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo:

«Si
è chiusa l'inchiesta contabile della Corte dei Conti, eseguita dalla
Guardia di finanza, sul presunto danno erariale relativo ai lavori
infrastrutturali realizzati presso la Fortezza da basso, maggiori costi
ammontanti a 9 milioni di euro per mancati controlli da parte
dell'amministrazione fiorentina. Le Fiamme gialle individuano i
responsabili in tutti coloro che nei vari ruoli della pubblica
amministrazion hanno avallato l'operazione dal Sindaco Domenici e il
vicesindaco Matulli fino al direttore dei lavori. Per ciò che riguarda
piazza Caduti dei Lager, invece, responsabilità individuate per
l'ammontare di 6 milioni di euro per l'ex Soprintendente Valentino,
insieme ad altre persone che ricoprivano ruoli tecnici ed
amministrativi alla soprintendenza dell'epoca e ad alcuni membri della
commissione edilizia integrata, all'epoca presieduta da Gianni Biagi,
attuale assessore all'urbanistica. 11 milioni di euro, a quanto si
apprende dalla stampa, che il Comune dovrà sborsare. 11 milioni dei
nostri euro. Non vogliamo pensare che il Sindaco Domenici individui
anche nelle Fiamme gialle e nella Corte dei Conti altri fronti
problematici rispetto alla propria amministrazione. Solo una sommessa
domanda, se ci possiamo permettere l'ardire, chi pagherà oltre ai
cittadini?».

 fonte:  ufficio stampa comune Fi

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