La Fortezza da Basso passa alla Toscana

Il complesso fieristico e l’ex convento di Sant’Orsola diventano
proprietà di Regione, Provincia e Comune di Firenze. In cambio vanno al
Demanio le Cascine (per la Finanza) e altri immobili. Agraria spostata
a Sesto

La Fortezza da Basso e l’ex convento di Sant’Orsola passano di
proprietà: dallo Stato a Regione, Provincia e Comune di Firenze. In
cambio il Demanio riceverà le “Cascine” (cioè 11 immobili dello storico
parco di Firenze oggi utilizzati da Agraria che ospiteranno , a spese
dello Stato e non del Comune, la nuova caserma della Guardia di
Finanza), la Villa del Poggiolo, la caserma Tassi (che già ospita il
Comando regionale dei carabinieri), la Villa di Camerata, Castel Pucci
a Scandicci e l’area di via delle Porte Nuove. In più alla zona di via
Valfonda, che ora ospita la Guardia di Finanza, verrà cambiata la
destinazione d’uso per aumentarne il valore immobiliare. Però l’ex
caserma Quarlieri a Sesto passerà dallo Stato all’Università di Firenze
per la nuova sede di Agraria. Si tratta di un giro d’affari da circa
180-190 milioni di euro. Questo dice, dopo quasi un anno di trattative,
il protocollo d’intesa che sarà firmato il prossimo 2 agosto a Roma e
che entro 6 mesi andrà tradotto in un contratto vero e proprio. E in
quel momento dovrebbe svanire anche la cappa di incertezza che fin qui
ha pesato sul futuro di Firenze Fiera, la spa a maggioranza pubblica
(principale azionista è la Regione) che fin qui ha conosciuto enormi
buchi di bilancio (nel 2005 il disavanzo arrivò a 6 milioni), inchieste
della magistratura (per strutture provvisorie la cui autorizzazione era
scaduta) e che dopo l’avvento del nuovo management (il presidente
Roberto Negrini e l’ad Bruschini) sta cercando di risollevarsi. Ma il
vero nodo rimaneva l’ultilizzo di una struttura, appunto la Fortezza,
che era in affitto, per cui quindi qualsiasi investimento era a
rischio. Adesso (o meglio quando ci sarà il passaggio di proprietà)
Firenze Fiera avrà più certezza e anche il piano di rilancio da 55
milioni di euro (quasi 30 della Regione) basi più solide. Non a caso Il
presidente della Toscana Claudio Martini nel presentare l’intesa spiega
che «adesso chi ha voglia veramente di impegnarsi potrà farlo». Un
richiamo agli imprenditori privati che il neopresidente di
Confindustria Firenze Giovanni Gentile pare cogliere quando spiega che
: «adesso bisogna investire andando avanti con idee e progetti
concreti». Si vedrà quanto tireranno fuori gli imprenditori.
Nell’attesa comunque ci sarà da definire i particolari tecnici
dell’operazione. Il demanio vuol cedere a un unico soggetto e non a
tre, cioè Regione, Provincia e Comune. «La mia ipotesi – spiega
l’assessore regionale Anna Rita Bramerini – è che si possa costituire
un nuovo soggetto pubblico formato dai tre enti a cui vada tutto il
patrimonio immobiliare». E scorporare così la proprietà dalla gestione
che potrebbe essere affidata invece a una società mista
pubblico-privata, magari con un partner esperto in organizzazione di
fiere e convegni.

fonte:  http://www.primapagina.regione.toscana.it

 

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