Martedi’ 24 febbraio: Street Carnival!

street carnival

 


La paura è una marea torna indietro a chi la crea.

La paura è un sentimento molto facile da evocare. Gli umani sono esseri
tremendamente vulnerabili, per loro stessa natura timorosi. Un giorno
arriva un re e dice che i barbari d’Oriente mettono in pericolo la vita di
tutto il regno: verranno, deprederanno villaggi, uccideranno vecchi e
bambini. Bisognerà conquistarli e ucciderli tutti perché ciò non
avvenga.
Un altro giorno arriva un vescovo e dice che gli infedeli mettono in
pericolo la vita di tutta la comunità: per colpa delle loro bestemmie e
della loro dissolutezza rischieremo di bruciare tutti all’inferno.
Bisognerà torturarli e bruciarli tutti perché ciò non avvenga.
Un altro giorno ancora arrivano dei generali americani e dicono che l’asse
del male mette in pericolo la vita della democrazia: verranno,
annulleranno benessere e progresso, porteranno angoscia e disperazione.
Bisognerà costruire bombe atomiche e ucciderli tutti perché ciò non
avvenga.
Ogni guerra è figlia della paura, ogni paura serve a mantenere controllo e
potere.
Agli amministratori pubblici in questi anni è rimasto ben poco da
redistribuire ai sudditi. La torta è stata divisa tra grandi aziende,
banche, enti poco benefici, associazioni mafiose, imprenditori e massoni.
In fondo alla teglia da garantire sono rimaste solo le paure. Se a Firenze
un affitto costa metà di uno stipendio, le fabbriche chiudono una dopo
l’altra, gli spazi verdi e di socialità vengono ingoiati da cemento e
amianto, si dovrà agitare un anonimo mostro chiamato degrado, darsi un
gran da fare per neutralizzare pericolosissimi lavavetri, discutere del
terribile problema dei marciapiedi invasi dai mendicanti, proclamarsi
difensori del decoro e di altri vaghi concetti rispolverati per
l’occasione. Se i giornali dovessero parlare delle paure che rabbuiano il
nostro futuro, parlerebbero di un costo della vita sempre più alto, di
giornate passate a lavorare rischiando di morire per portare a casa due
lire di stipendio, di banche che ci rubano ogni mese un chilo di ossigeno,
del caporalato delle agenzie interinali, di una terra avvelenata da
multinazionali e grandi opere. Ma i giornali devono parlare di mostri, di
barbari, di streghe e del babau, altrimenti nessuno li comprerebbe.
La paura è un sentimento molto facile da evocare, dicevamo. Ma è
altrettanto facile che sfugga di mano all’apprendista stregone che l’ha
creato. Insegnare la paura del diverso non è una magia semplice da
controllare. Puoi ritrovarti con annoiati ragazzini che bruciano immigrati,
impiegati bancari ridotti a moderni taxi driver, pensionati lacerati dalla
paranoia, ometti di periferia organizzati in ronde fasciste. Probabilmente
nessuno farà più molto caso a tangenti, appalti truccati e nomine
garantite. Una società così, però, è una società sull’orlo di una
crisi di nervi
e quando ne saranno rimaste solo le macerie voltarsi
indietro a guardare il mostro che si è costruito sarà davvero ormai
inutile.
Noi che non abbiamo da spaventare nessuno
non vogliamo piu’ convivere con la paura
che ci stringe con i suoi tentacoli quotidiani.
Non aspettiamo re, vescovi e generali che ci difendano
da ciò che loro stessi creano.
Non abbiamo paura degli alieni e dei mostri,
affrontiamo paure e ansie vivendo le nostre città
e ricostruendo il nostro futuro.

 

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Sabato 7 PRESENZA ANTIFASCISTA E PROIEZIONI CONTRO IL REVISIONISMO al Centro di Accoglienza Autogestito di Via L.Giordano 21

Sabato 7 Febbraio dalle ore 21.00
Al Centro di Accoglienza Autogestito di Via Luca Giordano 21
Presenza Antifascista e
Proiezioni contro il Revisionismo Storico

– "Il Leone del Deserto" (1981)
– "Fascist Legacy": Crimini e Criminali del colonialismo fascista.

 In contemporanea al corteo di Alleanza Nazionale & Co. "per non dimenticare i crimini del comunismo" ed al successivo "concerto identitario" a Casaggì.

Perchè non possiamo accettare falsificazioni e rovesciamenti nè della storia nè del presente.

 

2 note sulle proiezioni.

"Fascist Legacy": Crimini e Criminali del colonialismo fascista.
un documentario sui crimini di guerra italiani nella Seconda Guerra
Mondiale, realizzato dalla BBC.

La prima parte tratta dei crimini di guerra commessi durante l’invasione
italiana dell’Etiopia e nel Regno di Jugoslavia. Enfasi vi viene posta
sull’impiego dell’iprite, o gas mostarda, da parte del Generale Pietro
Badoglio, sui bombardamenti di ospedali della Croce Rossa e sulle
rappresaglie dopo un attentato contro l’allora Governatore italiano
dell’Etiopia. La sezione che esamina l’occupazione della Jugoslavia cita
gli oltre 200 campi di prigionia italiani sparsi nei Balcani, in cui
morirono 250.000 internati (600.000 secondo il governo jugoslavo), e si
sofferma sulle testimonianze relative al campo di concentramento di Arbe
(Rab in lingua serbo-croata) e sulle atrocità commesse nel villaggio
croato di Podhum, presso Fiume.
La seconda parte tratta del periodo successivo alla capitolazione italiana
nel 1943 e si rivolge principalmente all’ipocrisia mostrata tanto dagli USA
quanto soprattutto dai britannici in questa fase. L’Etiopia, la Jugoslavia
e la Grecia richiesero l’estradizione di 1,200 criminali di guerra italiani
(i più attivamente ricercati furono Pietro Badoglio, Mario Roatta e
Rodolfo Graziani), sugli atti dei quali fu fornita una completa
documentazione. Entrambi i governi alleati videro però in Badoglio anche
una garanzia per un dopoguerra non comunista in Italia, e fecero del loro
meglio per ritardare tali richieste fino al 1947 quando i Trattati di
Parigi restituirono la piena sovranità al paese: gli stati sovrani in
genere non estradano i propri cittadini. L’unico ufficiale italiano mai
perseguito e condannato a morte da un tribunale britannico fu un
antifascista, Nicola Bellomo, responsabile della morte di prigionieri di
guerra britannici.

"Il Leone del Deserto" (1981) di Moustapha Akkad
Censurato e Vietato in Italia dal 1982 perchè, disse Giulio Andreotti
"danneggia l’onore dell’esercito".

È l’anno 1929 e l’allora capo del governo italiano, il dittatore fascista
Benito Mussolini (Rod Steiger) deve confrontarsi con la ventennale guerra
intrapresa dai patrioti arabi e berberi di Libia che si battono contro il
colonialismo italiano e le sue rivendicazioni di una "quarta sponda", a
simboleggiare un rinato Impero Romano sul suolo d’Africa. L’Italia aveva
occupato il Paese nel 1912, che fino allora faceva parte dell’Impero
Ottomano. Mussolini nomina il generale Rodolfo Graziani (Oliver Reed) come
suo sesto Governatore di Libia, sicuro che un militare di tale credito
saprà schiacciare la rivolta e ristabilire le passate glorie della Roma
imperiale.

Ad ispirare e guidare la resistenza agli oppressori è un uomo solo: Omar
al-Mukhtar (Anthony Quinn). Insegnante di professione, partigiano per
dovere, Omar al-Mukhtar si è votato ad una lotta che non potrà vedere
vinta nel corso della propria vita. Un arrogante imperialista contro un
idealista con un’ideologia, lo scontro è fra due nemici implacabili.

 

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Un centro storico ed una Città di Tutti/e: Sabato 31 ore 10.30 in Via dell’Anguillara 41

I CANNIBALI

"UN ‘ANTICO PALAZZO NEL CUORE DELLA MIA CITTA’"
Abbiamo
appreso, non certo con stupore, che lo stabile di Via dell’Anguillara
14 è stato sottoposto a sequestro preventivo da parte dei Vigili Urbani
su ordine del gip Paola Palasciano per reati che vanno dall’abuso
edilizio e violazione dei beni culturali…

UN PO’ DI STORIA RECENTE
Era il 2004, un gruppo di famiglie
sotto sfratto chiede il sostegno sia dell’Unione Inquilini che del
Movimento di lotta per la casa. Sono sette nuclei che vogliono
resistere all’assalto speculativo, tutti sotto sfratto per finita
locazione. Famiglie storiche, resistenti al punto giusto, spirito
libertario, che nel cuore della città non guasta mai…
Dopo alcuni mesi di resistenza, decidiamo, con il consenso delle
famiglie sfrattate, di cominciare ad occupare i numerosi alloggi
liberati, sotto pressione da parte della proprietà, nel corso del tempo.
Inizia
una battaglia di resistenza contro l’ingerenza dei grandi gruppi
immobiliari nel centro cittadino. Si organizzano cortei, mostre, feste,
picchetti e questa stagione di iniziativa rallenta l’inizio dei lavori.
La prima volta che arrivano gli operai della ditta DE TOMASSI S.R.L
(IMMOBILIARE ROMANA) il blocco di sfrattati e occupanti impedisce
l’inizio dei lavori. La resistenza dura oltre due anni. Le famiglie
sotto sfratto, residenti da anni nello stabile escono solo dopo avere
ottenuto un cospicuo rimborso economico. Gli occupanti reggono altri
sette mesi, ed escono solo dopo avere occupato l’ospedale militare in
Via Monte Uliveto (un altro pezzo importante del cuore fiorentino,
anch’esso inutilizzato da anni e tolto da qualsivoglia speculazione).
L’Immobiliare De Tomassi ottiene i cambiamenti di destinazione d’uso e
comincia il saccheggio dello stabile.

CENNI STORICI
Le forti preoccupazioni del movimento e
dell’Unione Inquilini sul totale disinteresse delle istituzioni locali
intorno a pezzi di propria appartenenza è eloquente…
Il palazzo è
nato nel 1400. Il primo proprietario era un famoso cavaliere di
ventura, Baldaccio D’Anghiari. Il film "HANNIBAL" ne riporta la tragica
fine in Palazzo Vecchio. La storia ci ricorda che la sua uccisione fu
ordinata da Cosimo de Medici e la sua testa mozzata esposta in Piazza
Signoria per essere di monito al popolo.
Porte in pietra serena, affreschi, sale monumentali. Lo stesso stabile,
nel periodo ottocentesco e ai primi del novecento era usato dal popolo,
infatti si chiamava palazzo " delle reali poste"…
Nel
periodo della seconda guerra mondiale la gente usava il "POZZO" dello
stabile per attingere l’acqua. Infatti il nome dell’adiacente Via
dell’Acqua DERIVA PROPRIO DALL’ESISTENZA DI TALE POZZO.

Difficile pensare che questo patrimonio della città sia stato
consegnato ad una immobiliare senza scrupoli che è riuscita a
distruggere tutto. Banditi amici di Coppola e Riccucci, personaggi, che
nel mondo di oggi, in nome dei profitti riescono a cancellare anche la
storia della città stessa.
Per i cultori dell’ODIO RAZZIALE come Giovanni Donzelli la storia di
Via dell’Anguillara è ESEMPLIFICATIVA di come funziona il mondo, da che
parte stanno i servi e chi invece non accetta le regole di questo
sporco gioco.

DA PARTE NOSTRA NON LASCEREMO CHE LA STORIA DI QUESTO PALAZZO
FINISCA QUI. IL BENE DEVE RITORNARE PUBBLICO. L’IMMOBILIARE "DE
TOMASSI" DEVE RITORNARE NELLA CITTA’ DA DOVE E’ PROVENUTA.


Sabato 31 ore 10.30

Presidio sotto l’ex palazzo occupato di via dell’Anguillara 41

Contro la speculazione e l’illegalità istituzionale

per un centro storico ed una città di tutti e tutte 

IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA, GLI EX INQUILINI E GLI EX OCCUPANTI

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Napoli monitor a Firenze

Napoli monitor a Firenze
 
Mercoledi’ 4 Febbraio al nEXt Emerson
 
Do it your trash presenta 
 
Una serata sulla questione riufiuti con i curatori di Napoli Monitor / Medioevo napoletano
 
dalle ore 19 apericena musicale + djset r’n’r’ con Sweet Sensation
dalle ore 21 presentazione di Napoli monitor e proiezione reportage 
 
Napoli monitor e’ un giornale di cronache e disegni, che si occupa della propria citta’ e non solo. Una volta al mese racconta di Napoli e di storie del mondo, di citta’ lontane, ma in fondo simili. In questa serata i curatori  della rivista presenteranno la parte del loro lavoro piu’ inerente alla questione dei rifiuti. Durante la serata parleremo di "Medioevo napoletano", l’annuario 2008 che racchiude e approfondisce le tematiche  della rivista,  e verranno proiettati i reportage a corredo del libro, prodotti in collaborazione con InsuTV, www.insutv.it. 
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Castello nel saccheggio della città

 

 


Lunedi’ 26 gennaio ore 21.30 al nEXt Emerson

La centralità di Castello nelle speculazioni urbane che sottraggono spazi ai cittadini per gli interessi di Imprese, Affaristi e Politici: Da "Ligresti city" agli appetiti sulle aree ex-Cerdec e Seves a rischio chiusura.

Ne parliamo con gli autori dei Quaderni di Inchiesta Urbana:

Maurizio De Zordo: autore de "L’Affaire Castello"
Antonio Fiorentino: autore de "Il quadro del disastro"

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Firenze: un sabato senza paura

Sabato 17 gennaio abbiamo passato il pomeriggio di fronte all’occupazione di Viale Matteotti. Un freddo cane, tantissima musica, cibo a profusione, mentre a bocca aperta ammiravamo il nostro writer preferito insieme al suo esperto aiutante che si riprendevano un muro troppo grigio di un affollato viale di questa citta’.

Il nostro modo di salutare l’inizio della discussione in parlamento sull’ennesimo pacchetto sicurezza terrificantemente razzista.

Pochi isolati piu’ in la’ quattro rancorosi di an volantinavano di fronte a un supermercato "contro le occupazioni", sputacchiando ansia e xenofobia.

Una questione di stile.


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La chiusura della Seves

Un’altra fabbrica che minaccia di chiudere, questa volta nel nostro quartiere, a due passi dal NextEmerson. Decine di persone sull’orlo della cassa integrazione. Un’altra area da dismettere per macinare soldi e cemento. Dietro "l’affair Castello" che ha mandato a gambe all’aria l’intera giunta comunale c’e’ un quartiere bellissimo violentato da mille speculazioni edilizie, stravolto da cambiamenti imposti il cui unico senso e’ quello di rendere piu’ ricchi i potenti di sempre.

Sabato 6 dicembre – ore 10.00 (ritrovo al nextemerson)

Volantinaggio nel quartiere contro la chiusura della Seves e contro l’ennesima speculazione.

Leggi il volantino… Continue reading

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Il s’agit de ne pas se rendre – (R)éve Général(e)

La rivolta della posterità inopportuna: visioni dalla lotta con

Venerdì
21 novembre, dalle ore 18

Facoltà
di Lettere Occupata, Piazza Brunelleschi, Firenze

Visioni
dalla lotta contro il CPE in Francia, risonanze nell’Onda in Italia.
no cpe

La rivolta della posterità inopportuna: visioni dalla lotta con

Aperitivo
per la cassa di resistenza di Lettere Occupata

Visione
dei documentari inediti in Italia:

La rivolta della posterità inopportuna: visioni dalla lotta con

  • Il
    s’agit de ne pas se rendre
    , 2008
    Fr, 72′, Di
    Naïma Bouferkas e Nicolas Potin

(R)éve
Général(e) – La
rabbia dentro
, 2008
Fr, 95′, (sottotitolato
in italiano)
, Di
Matthieu Chatellier e Daniela de Felice

 

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3 iniziative dell’assemblea metropolitana No Cie Firenze

5 Novembre ore 21, Facolta’ di lettere occupata, Piazza Brunelleschi, assemblea e dibattito: "migrazioni e diritti, dall’accoglienza allla detenzione" Con Patrizia Meringolo, Adriana Dada’, Emilio Santoro.

7 novembre ore 18, Libreria Cafe’ la Cite’, Borgo San Frediano 20r, "La fine della democrazia in Italia?" Dibattito e presentazione della rivista Conflitti Globali (Agenzia X) con salvatore Palidda ed Emilio Santoro.

8 novembre, ore 10, zona indicatore – campi bisenzio: ne’ qui ne’ altrove. Presenza attiva contro il progetto di costruzione di un Cie a Campi Bisenzio.

 

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Memoria Viva

memoria viva

 

Giovedi’ 25 settembre 21.30 Casa del Popolo di Castello – proiezione di Memoria Viva

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