Sabato 7 PRESENZA ANTIFASCISTA E PROIEZIONI CONTRO IL REVISIONISMO al Centro di Accoglienza Autogestito di Via L.Giordano 21

Sabato 7 Febbraio dalle ore 21.00
Al Centro di Accoglienza Autogestito di Via Luca Giordano 21
Presenza Antifascista e
Proiezioni contro il Revisionismo Storico

– "Il Leone del Deserto" (1981)
– "Fascist Legacy": Crimini e Criminali del colonialismo fascista.

 In contemporanea al corteo di Alleanza Nazionale & Co. "per non dimenticare i crimini del comunismo" ed al successivo "concerto identitario" a Casaggì.

Perchè non possiamo accettare falsificazioni e rovesciamenti nè della storia nè del presente.

 

2 note sulle proiezioni.

"Fascist Legacy": Crimini e Criminali del colonialismo fascista.
un documentario sui crimini di guerra italiani nella Seconda Guerra
Mondiale, realizzato dalla BBC.

La prima parte tratta dei crimini di guerra commessi durante l’invasione
italiana dell’Etiopia e nel Regno di Jugoslavia. Enfasi vi viene posta
sull’impiego dell’iprite, o gas mostarda, da parte del Generale Pietro
Badoglio, sui bombardamenti di ospedali della Croce Rossa e sulle
rappresaglie dopo un attentato contro l’allora Governatore italiano
dell’Etiopia. La sezione che esamina l’occupazione della Jugoslavia cita
gli oltre 200 campi di prigionia italiani sparsi nei Balcani, in cui
morirono 250.000 internati (600.000 secondo il governo jugoslavo), e si
sofferma sulle testimonianze relative al campo di concentramento di Arbe
(Rab in lingua serbo-croata) e sulle atrocità commesse nel villaggio
croato di Podhum, presso Fiume.
La seconda parte tratta del periodo successivo alla capitolazione italiana
nel 1943 e si rivolge principalmente all’ipocrisia mostrata tanto dagli USA
quanto soprattutto dai britannici in questa fase. L’Etiopia, la Jugoslavia
e la Grecia richiesero l’estradizione di 1,200 criminali di guerra italiani
(i più attivamente ricercati furono Pietro Badoglio, Mario Roatta e
Rodolfo Graziani), sugli atti dei quali fu fornita una completa
documentazione. Entrambi i governi alleati videro però in Badoglio anche
una garanzia per un dopoguerra non comunista in Italia, e fecero del loro
meglio per ritardare tali richieste fino al 1947 quando i Trattati di
Parigi restituirono la piena sovranità al paese: gli stati sovrani in
genere non estradano i propri cittadini. L’unico ufficiale italiano mai
perseguito e condannato a morte da un tribunale britannico fu un
antifascista, Nicola Bellomo, responsabile della morte di prigionieri di
guerra britannici.

"Il Leone del Deserto" (1981) di Moustapha Akkad
Censurato e Vietato in Italia dal 1982 perchè, disse Giulio Andreotti
"danneggia l’onore dell’esercito".

È l’anno 1929 e l’allora capo del governo italiano, il dittatore fascista
Benito Mussolini (Rod Steiger) deve confrontarsi con la ventennale guerra
intrapresa dai patrioti arabi e berberi di Libia che si battono contro il
colonialismo italiano e le sue rivendicazioni di una "quarta sponda", a
simboleggiare un rinato Impero Romano sul suolo d’Africa. L’Italia aveva
occupato il Paese nel 1912, che fino allora faceva parte dell’Impero
Ottomano. Mussolini nomina il generale Rodolfo Graziani (Oliver Reed) come
suo sesto Governatore di Libia, sicuro che un militare di tale credito
saprà schiacciare la rivolta e ristabilire le passate glorie della Roma
imperiale.

Ad ispirare e guidare la resistenza agli oppressori è un uomo solo: Omar
al-Mukhtar (Anthony Quinn). Insegnante di professione, partigiano per
dovere, Omar al-Mukhtar si è votato ad una lotta che non potrà vedere
vinta nel corso della propria vita. Un arrogante imperialista contro un
idealista con un’ideologia, lo scontro è fra due nemici implacabili.

 

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