ROVESCIARE LE CITTÀ: ciclo di incontri sui Conflitti nelle Metropoli

                                                                 

CHI, COSA, E QUANDO

Citta’ in Rivolta di Agostino Petrillo
Ven. 28 marzo ore 16, Chiostro di Lettere
  “ “      “ ore 21 CSA Next-Emerson
Movimenti dell’ingovernabile di
Marcello Tari’

– Merc. 2 aprile ore 21 csa Next-Emerson
– Giov. 3 aprile ore 16, Chiostro di Lettere
Mi rifiuto ! di Lab. Insurgencia (NA)
lotte a difesa della salute e dell’ambiente in Campania

– Merc. 23 aprile ore 16 Chiostro di Lettere
– “       “ “        ore 22 CSA Next-Emerson
                                    . . . E DOVE

IL CHIOSTRO DI LETTERE:
 in via degli Alfani 37. Visto l’andazzo forse lo storico
 chiostro verra’ venduto a qualche banca per farci un
negozio di tanga e cellulari.
Il CSA nEXt Emerson:
in via di Bellagio a Castello vicino ai cantieri della TAV
ed alle speculazioni di Salvatore Ligresti.

E’ raggiungibile con i bus n. 2 o 28
 

Los Angeles, Buenos Aires, Genova, Parigi,Copenhagen, Berlino, Napoli, sono di volta in volta i nomi dei fuochi accesi. Una
nuova geografia delle rivolte che segna, nel presente, i punti di crisi del sistema capitalista. Anche Firenze sta attraversando oggi un ciclo molto intenso di trasformazioni urbane che dipendono da un più vasto processo di ri-strutturazione delle forme di produzione e distribuzione della ricchezza sociale. La città ed il territorio vengono spezzati, recintati, comprati e venduti ad un ritmo sempre crescente. Il peggioramento delle condizioni ambientali, i rischi per la salute, le nocività sono il frutto di un sistema che privatizza i profitti e socializza i costi. Così mentre i cantieri e gli investimenti creano utili vertiginosi per immobiliaristi e
bancari, in basso, nella città degli e delle invisibili, crescono l’insicurezza per il futuro, la precarietà del presente e la
rabbia contro un ordine ingiusto. Ma altrove, molto vicino a noi, si costruiscono, nonostante tutto, altre città in comune.
Come è possibile appropriarsi nuovamente di ciò che è di tutti e tutte ?

Come possiamo vivere lo spazio urbano come liberazione ?

Come costruire luoghi e forme di scambio, di condivisione libera ?

Queste sono alcune delle domande che vogliamo rivolgere agli autori ed ai partecipanti tutti.

A CURA DI: LINK@, COLLETTIVO DI LETTERE, CSA nEXt EMERSON  

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MIGRANTI NON SCHIAVI, OCCUPANTI NON CRIMINALI: SABATO 8 VOLANTINAGGIO A SESTO PER LA CASERMA DONATI


SABATO 8 MARZO
ORE 10.30 APPUNTAMENTO ALLA CASERMA DONATI DI SESTO  
(VIA GRAMSCI, PRIMA DELL’ESSELUNGA VENENDO DA FIRENZE) 
PER UN VOLANTINAGGIO AL MERCATO DI SESTO 
 
ITALIANI O MIGRANTI, STABILI, AUTONOMI O PRECARI…LA CASA E’ UN DIRITTO

Siamo il gruppo di famiglie di cittadini stranieri che giovedi 21 Febbraio ha occupato, con il Movimento di Lotta per la Casa, la ex-caserma Donati di Via Gramsci. Siamo Uomini e Donne, bambini e ragazzi. Siamo Badanti, Manovali, Muratori, Lavascale, Alunni e spesso i nostri salari non arrivano a 600 euro mensili. Per noi, come per sempre più italiani, pagare un affitto significa non mangiare, per noi i mutui, che richiedono sempre più garanzie economiche, sono semplicemente impensabili.  
Siamo in Italia da tempo per costruirci una vita dignitosa. Veniamo da un’altra occupazione, quella dell’ex ospedale Luzzi a Pratolino, dove la trattativa con la Regione Toscana prevedeva la diminuzione del numero degli occupanti per iniziare la destinazione ad uso abitativo e sociale di parte dell’area. Nella trattativa, però, eravamo solo numeri e nessuno si è posto il problema di dove avrebbero vissuto le persone "in esubero". Abbiamo lasciato il Luzzi per rispettare gli accordi ma abbiamo dovuto occupare ancora per vivere.  
La caserma Donati, situata sulla linea di passaggio dell’Alta Velocità è dismessa da 15 anni ed e’ oggetto di numerose contraddizioni: una parte (non occupata) e’ sotto sequestro giudiziario. La parte occupata è inutilizzata e probabilmente fa gola al consorzio CAVET dell’ Alta Velocità e ad altri speculatori .
Occuparla significa per noi destinarla ad uso sociale  ed evitare che su di essa si compia l’ennesima speculazione a danno della collettività e a vantaggio delle grandi imprese come è avvenuto negli utlimi anni sulla maggior parte del patrimonio pubblico.
Appena occupato siamo stati attaccati da più parti:
Dal Sindaco Gianassi che in numerose dichiarazioni pubbliche sta suscitando una vera e propria campagna di criminalizzazione  fondata sui peggiori stereotipi razzisti.
Dal circolo Arci dei vecchi macelli, nostri vicini, che dopo una grave assemblea pubblica in cui è stata tolta la parola agli occupanti per tollerare invece i saluti romani dei fascistelli locali, ha attivato una raccolta di frime per toglierci la casa.  
Da fascistelli della zona che fischiano, sbraitano e inneggiano al duce dentro le case del popolo e, di notte, lanciano inutili petardi contro la caserma.
Alla Caserma Donati ci è stata tolta anche l’acqua nonostante la nostra disponibilità ad un regolare contratto.

 
SIAMO OCCUPANTI NON CRIMINALI  
 SIAMO MIGRANTI NON SCHIAVI
 

Subiamo tutti le politiche economiche e internazionali che si traducono nella precarietà lavorativa e nell’insicurezza sociale, in stipendi sempre più bassi, in un costo della vita esorbitante, nella distruzione dell’ambiente e nell’inquinamento. Con troppa facilità il capro espiatorio di tutto questo stiamo diventando noi migranti. Si alimenta il razzismo e lo scontro tra civiltà, si fa la guerra ai poveri anzichè alla povertà e si crea paura per il diverso. Tutto questo dobbiamo subire dal Sindaco Gianassi che ci accusa di essere delinquenti e illegali solo perchè senza casa. Tanta determinazione nel difendere "democrazia e legalità"  non la vediamo da parte del Gianassi e delle giunte dell’area metroplitana fiorentina quando si parla di imprese, finanziarie, grandi opere e licenziamenti.
Dov’è Gianassi quando la Richard Ginori pensa di trasferirsi in Romania dove i nostri connazionali lavoreranno a meno di 200 euro al mese lasciando disoccupati gli attuali lavoratori ?
Dov’era quando sull’ex ospedale Luzzi si pensava di costruire un hotel a 5 stelle camuffato da centro benessere; progetto che solo con la nostra occupazione è stato fermato e l’area destinata a scopi sociali ?
Dov’erano le giunte quando il progetto Alta Velocità ha cominciato ha smembrare Quinto, Castello e Rifredi dopo il disastro del Mugello ? Agli interessi di chi pensano quando vogliono sgomberare il Canile del Termine?
Con chi stanno quando regalano aree dismesse, spazi verdi, strutture pubbliche e beni comuni ai vari Ligresti (l’area fondiaria a Castello) Baldassini e Tognozzi, Lorenzo Giudici per aumentare i propri profitti ?    
Con chi stanno quando discutono dell’Inceneritore nella Piana ? e dove saranno quando anche tu non potrai più pagare un affitto e nessuna finanziaria ti accorderà un mutuo ? 

Ci battiamo per i diritti e la sicurezza sociale di tutti e tutte; non conta da dove veniamo.
Crediamo nella Pratecipazione e nella Solidarietà dal basso:
quello che non ti serve più a noi può servire: per abitare abbiamo bisogno di tutto: mobili, letti, stufe, piatti, attrezzi da lavoro…
Puoi portarcelo alla Caserma. Ti ringrazieremo in diverse lingue.
 
Occupanti della Caserma Donati – Movimento di Lotta per la Casa – CSA nEXt Emerson
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“UNA PIAZZA E UN TENDONE” PER RIBALTARE L’ASSURDO

Per ribaltare l’assurda condanna a 7 anni di carcere per i 13 manifestanti contro la guerra della NATO del 1999 in jugoslavia.

Per rovesciare il delirio di sicurezza ed i processi paradigmatici di Genova-Cosenza e Firenze    

Una piazza ed un tendone in Piazza Ghiberti

*Venerdì 29 febbraio*

Aperitivo reggae con dj *Banpay*- *Crew e Tsunami *dalle 19.00 alle
23.00 nel Tendone in Piazza Ghiberti


*Sabato 1 marzo*

ore 15.00 Piazza San Marco appuntamento per un corteo comunicativo in
centro

Ore 17.00 nel Tendone in Piazza Ghiberti, Assemblea di confronto nazionale:

"Controllo sociale e processi ai movimenti: come rovesciare le politiche
securitarie?"

Ore 21.00 nel Tendone Spettacolo teatrale e concerto:

*Teatro nascosto di Volterra *
*Meg e 24 grana *
*No Dal Molin rock band*

a seguire *Rock against the war night dale ore 1.00 al CSA Next-Emerson
via di Bellagio *

*Domenica 2 marzo *Tendone in Piazza Ghiberti

Ore 10.00, Assemblea nazionale: "Genova, Porto Alegre, Firenze, 15
febbraio, e il nuovo ciclo dei movimenti sociali"

Ore 14.00 Assemblea nazionale del Patto contro la precarietà

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Sito web sul processo del 13 maggio 99

E’ stato da poco messo online un sito web dedicato al processo di FIrenze sul 13 maggio ’99.

 http://www.inventati.org/13maggio99/

Ci trovate i documenti del processo, le reazioni e i comunicati sulla assurda sentenza di primo grado, le ultime iniziative e gli aggiornamenti giorno per giorno. Fate girare!
 

Pubblichiamo qua di seguito anche un appello per una mobilitazione nazionale fatto girare recentemente dalla confederazione cobas e dal movimento antagonista toscano. 

FIRENZE CITTA’
APERTA CHE RIPUDIA LA GUERRA…

Il Tribunale di Firenze ha condannato a 7 anni 13 imputati
colpevoli di aver manifestato contro la guerra NATO nei Balcani (1999). Una
guerra sostenuta dall’allora governo D’Alema in spregio alla Costituzione
repubblicana: l’Italia ripudia la guerra.. Una condanna che arriva nove anni
dopo i fatti. Il reato è resistenza pluriaggravata (dal fatto di essere più di
dieci in una manifestazione).

7 anni per resistenza non hanno eguali, per questo reato,
nella storia della Repubblica.

Si potrebbe fare l’elenco degli omicidi che si sono conclusi
con pene inferiori.

Per partecipazione a banda armata le pene vanno dai 3 ai 5
anni, per rapina, senza feriti, sono sotto i 5. 
Che cos’è una trappola? Un messaggio che dice non state nelle piazze
alla luce del sole, perdetevi in trame impossibili così ci aiutate ad
alimentare la psicosi del terrorismo (interno ed internazionale). Stupri e
violenze sulle donne, così come gli incidenti sul lavoro, sono considerati
reati di poco conto: sono attentati alla persona e non alla proprietà che è
quella da difendere.

Una condanna che, travolgendo ogni misura, fa vedere l’odio
della casta per gli attivisti che sfidano l’ordine imperiale della guerra globale.

NOI SAPPIAMO CHE
RIUSCIREMO A ROVESCIARE QUESTA SENTENZA

Una sentenza simile è un boomerang per chi l’ha emessa. Non
è nelle cose, e non a caso anche il sindaco Domenici  è dovuto intervenire. Siamo sicuri di vincere
sul campo, di ribaltare questa sentenza. Sosterremo una campagna permanente ("processo
al processo") da qui all’appello  attraversando la città (la città bene  comune e spazio pubblico). Una campagna lunga
da condurre con una molteplicità di supporti mediatici e con una larga
versatilità dei modi di presentazione. L’obiettivo è arrivare all’appello con
la ridicolizzazione della sentenza, l’affermazione positiva della "resistenza"
ed un vastissimo schieramento sociale, politico, giuridico e culturale.

Questa sentenza si collega temporalmente a quelle di Genova
e di Cosenza. Non c’è dubbio che le condanne di Genova e le richieste di
Cosenza l’abbiano condizionata.  Sentenze
che oscillano tra innovazione – nuove configurazione di reati per rispondere
penalmente alle future insorgenze, per cui devastazione&saccheggio o
l’associazione sovversiva che può essere temporanea e finalizzata ad un singolo
momento/evento- ed esaltazione del vecchio – innalzare esponenzialmente le
pene, come nel caso di Firenze, o riesumare reati come cospirazione politica
utilizzati, nella storia della Repubblica solo per i golpisti.

Crediamo che la 
sentenza di Firenze possa essere l’occasione per un appuntamento
nazionale di alto livello, sul terreno della solidarietà in tutte le sue
espressioni.

Una due giorni che riporti la città, oggi preda del delirio
securitario, ai giorni migliori della sua storia recente: quelli del novembre
2002, dell’European Social Forum. Una città aperta che ripudia la guerra, che
apre le sue strade, le sue porte per.unirsi ai manifestanti.

Abbiamo bisogno di tornare a respirare l’atmosfera di quei
giorni, contro la guerra e per un altro mondo possibile da costruire.

Per questo proponiamo un fine settimana (sabato 1 marzo e
domenica 2 marzo?) come giornate d’incontro, dove discutere, anche in forma
seminariale, sul rapporto conflitto/processi, così da autoformarsi la cassetta
degli attrezzi per affrontare/capovolgere queste sentenze; un forte
appuntamento, anche spettacolare, di solidarietà e di comunanza con i
condannati; una grossa assemblea per interpretare questi passaggi, la
possibilità di altri momenti d’incontro e mobilitazione.. 

13.2.1008 CONFEDERAZIONE COBAS –MOVIMENTO
ANTAGONISTA TOSCANO 

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SABATO 9 FEB. FIRENZE CONTRO I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE TEMPORANEA

APPELLO A TUTTO IL MOVIMENTO ANTIRAZZISTA
NO AI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE TEMPORANEA

Il Comune di Firenze in accordo con il ministero degli Interni ha
recentemente firmato un protocollo di intesa per costruire a Firenze due
Centri di Identificazione Temporanea per i richiedenti asilo.
La scelta della città, come quella dei luoghi preposti ad ospitare queste
strutture non è casuale.
Da molti anni la "Firenze" solidale e antirazzista ospita centinaia di
uomini e donne (molti soldati) che scappano dall’inferno del Corno d’Africa.
Giovani e giovanissimi eritrei, somali, etiopi lasciano direttamente i
territori della guerra per ricercare un futuro di vita diverso.
Molti di questi giovani hanno pagato con la vita viaggi interminabili.
Firenze non ha offerto nessuna forma di accoglienza al bisogno dei
richiedenti asilo. Da molti anni il Movimento di Lotta per la Casa e altre
associazioni della solidarietà hanno organizzato battaglie di difesa dei
diritti dei richiedenti asilo.
Queste forme di solidarietà si sono scontrate, spesso, con la chiusura
totale delle istituzioni e con la sottocultura e l’ignoranza.
Oggi, invece di sottoscrivere un impegno comune di accoglienza per i
richidenti asilo, si chiedono strutture di "fermo e controllo preventivo"
gestite direttamente dal Ministero degli Interni.
Una in una struttura che dopo una lunga trattativa doveva ospitare i
richiedenti asilo somali in Via del Fosso Macinante, ad oggi usata per
l’emergenza freddo. L’altra addirittura in uno stabile occupato dal
Movimento di Lotta per la Casa.
Il senso e la natura della proposta stessa appare come una evidente
provocazione, non solo nei confronti del Movimento di Lotta per la casa, ma
anche di qualsiasi coscienza antirazzista esistente nel territorio
cittadino.
Sono queste le ragioni forti che chiamano tutti gli antirazzisti ad una
mobilitazione conseguente.
Firenze ha bisogno di mutuo soccorso, di solidarietà, di uguaglianza, di
liberarsi dalle farneticazioni autoritarie nate dal delirio "securitario"
esistente in tutti i partiti di "governo" e di opposizione.
Firenze non ha bisgno di LUOGHI DI POLIZIA e di negazione del diritto.

FIRENZE HA BISOGNO DI CAMBIARE

IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA DI FIRENZE, I RICHIEDENTI ASILO SOMALI,
ERITREI E ETIOPI INVITANO TUTTI AD UN IMPEGNO COMUNE CONTRO LA COSTRUZIONE
DEI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE TEMPORANEA.

SABATO 9 FEBBRAIO ORE 9,30 DAVANTI ALLO STABILE OCCUPATO DI VIALE GUIDONI
MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO LE STRUTTURE DELLA NEGAZIONE DEI DIRITTI

L’INCONTRO TRA LE STRUTTURE ANTIRAZZISTE RIUNITOSI GIOVEDI’ 31 GENNAIO
PRESSO LO STABILE OCCUPATO DI VIALE MATTEOTTI

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Presidio informativo sulla sentenza del “13 maggio”

Firenze  – ore 17.00 – piazza Ghiberti

Per chi non scende a Cosenza…

Presidio informativo sulla delirante sentenza di lunedi’ scorso.

7 anni di galera per aver gravemente resistito. Una carica violentissima, lacrimogeni ad altezza uomo, calci del fucile usati come manganelli, teste rotte, facce contuse, schiene livide. Sono passati 9 anni e la memoria forse ci tradisce: ci sembrava di aver preso un sacco di botte e invece eravamo dei violenti invasati, ci sembrava di essere le vittime invece siamo i carnefici.

Sia chiaro: qui non si parla di un giudice completamente impazzito, non si parla di un’ispiegabile "errore giudiziario". Il decreto Melandri-Amato, un anno fa ha deciso, sfruttando l’ondata populista dopo la morte di Raciti, di elevare fino al surreale la pena per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Cinque anni sono il minimo per le aggravanti al reato. Cinque anni. Proprio stamattina sul giornale di Firenze si parlava di una condanna a 4 anni per aver stuprato la fidanzata.

Quindi qui non si tratta di un singolo caso "sfortunato", ma di un possibile precedente pesantissimo che riguarda ognuno di noi.

Next Emerson 

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sette anni di carcere

Ieri pomeriggio a firenze un giudice illuminato ha sentenziato che i
13 imputati nel processo per il corteo del 13 maggio ’99 sono
condannati a 7 anni. 7 anni a testa.

Mentre pensiamo a cosa bisogna fare in genere per prendersi 7
anni di carcere (un tentato omicidio? una rapina a mano armata con
almeno tre feriti?) e ripensiamo a quella giornata in cui invece di una
resistenza pluriaggravata ci sembrava di aver preso solo un sacco di
botte, iniziamo a mettere insieme una amara rassegna stampa.

Con la speranza che a tutti sia evidente quanto questa delirante (ci piace ancora pensare che sia delirante) sentenza ci
riguardi tutti.

La polizia ha sempre ragione.

-rassegna stampa- Continue reading

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Corteo in solidarieta’ con gli imputati del 13 maggio 1999.

Sabato 26 Gennaio

ore 9.30 piazza San Marco – Firenze 

Corteo in solidarieta’ con gli imputati del 13 maggio 99.

Qui potete scaricare il video delle cariche del ’99 davanti al consolato americano [ http://www.ngvision.org/mediabase/232 ] .

Qui di seguito alcuni appelli al corteo del 26 maggio. 

Continue reading

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Lo Stato dei processi

Due giorni in sostegno dei condannati per le vicende del g8 di Genova con un incontro insieme al
gruppo di Supporto Legale per capire un po’ meglio il significato della
sentenza, i prossimi passaggi giudiziari, gli altri processi in corso,
il meccanismo repressivo in atto.

Venerdi’ 18:
dalle 19.00: apericena musicale
dalle 21.00: incontro con Supporto Legale, http://www.supportolegale.org
dalle 23.00: concerto punk/hc con Carlos Dunga, Infame

Sabato 19:
ore 21.00: cena
ore 23.00: all night long disco denza Compagni di merende selecta (trash’80)

Entrambi i giorni benefit 100% Supporto Legale & denunciati.


Next Emerson – via di bellagio 17 – zona Castello – bus 2 o 28 da stazione smn.

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Ligresti e il Piano di Castello

 

Il protocollo d’intesa tra Comune
e Provincia di Firenze e Regione Toscana per l’edificazione di edifici pubblici
nell’area di Castello è un atto che sancisce un grande affare per la Fondiaria-Sai di
Salvatore Ligresti, ma non per i cittadini.

Con la costruzione degli uffici
di Regione e Provincia, il piano di Castello rappresenta una delle più grandi
speculazioni immobiliari in Italia.

I soggetti pubblici che hanno
autorizzato la variante di Castello non sono committenti qualsiasi, in quanto
l’intervento pubblico per decine e decine di milioni risulta decisivo affinché
l’operazione di speculazione sull’ultima area verde di Firenze sia promossa sul
mercato immobiliare.

Difficilmente sul ‘libero
mercato’ ci sarebbe stato qualcuno disponibile a costruire qualcosa a fianco
della pista dell’aeroporto di Peretola, tra l’autostrada e la ferrovia"

Per questa immensa lottizzazione,
1 milione e quattrocento mila metri cubi di cemento, non esiste in città
richiesta di soggetti privati e senza i soldi pubblici l’operazione Ligresti
non sarebbe mai partita.

Questa operazione ha
completamente ribaltato la logica delle scelte urbanistiche: adottare lo
strumento urbanistico adeguato solo dopo aver appurato un bisogno diffuso. In
questo caso si è fatta prima la scelta (saturare di cemento la piana) e poi ci
si è adoperati a trovare la domanda in modo da legittimarla a posteriori.

Si tratta di una cementificazione
pesantissima che non risponde a nessuno dei bisogni e delle esigenze reali
della città, come dimostra l’irrisoria previsione di alloggi di edilizia
popolare (solo 158 su oltre 1000 previsti per l’edilizia privata). L’intervento,
che viene a collocarsi in un’ area dall’equilibrio sociale e ambientale
fortemente compromesso, saturerà l’unico corridoio ambientale che unisce le
colline di Monte Morello con l’Arno con ricadute sul clima e il ricambio d’aria
all’interno della piana fiorentina.

 

Il quadro economico annunciato è gravissimo:
la Regione
dovrà vendere i palazzi di Novoli che diventeranno magari grandi alberghi o
residence e spendere altre risorse, mentre la Provincia dichiara di dover
attivare un project financing dalle dimensioni economiche impressionanti.

Regione e Provincia, con il
protocollo firmato a gennaio 2006 con Palazzo Vecchio, costruiranno sedici
ettari di uffici con la
Provincia che costruisce su 68mila metri quadrati, compresa
la cittadella per gli studenti delle medie superiori, e la Regione che edifica su una
superficie di 90mila metri quadrati; di cui 58mila da dedicare al centro
direzionale della giunta e gli altri 32mila alle agenzie regionali: Arpat
(ambiente), Apet (promozione), Arsia (agricoltura).

Costo: fra i 220 e i 280 milioni
di euro.

Obiettivo: ospitare un esercito
di tremila dipendenti. Molti dei quali potranno avere anche casa lì, nella
piana. Uscio e bottega, come si diceva una volta.

Tempi di costruzione: cinque anni
per la Provincia,
7-8 per la Regione.

 

I palazzoni di Novoli, costati 45
milioni di euro, corrono il rischio di essere 
dati in permuta a Ligresti, come parziale pagamento dell’operazione con
il Comune pronto come al solito a facilitare l’operazione cambiandone la destinazione
d’uso: i palazzoni potrebbero diventare poli commerciali, alberghieri o
espositivi.

L’unico accordo non ancora
raggiunto, e di cui si parla in questi giorni, è quello riguardante chi
costruisce sull’area.

Ligresti, oltre a dare i terreni,
vorrebbe costruire materialmente su tutta l’area con il Comune d’accordo, ma
Regione e soprattutto Provincia vorrebbero indire formalmente una gara
d’appalto, per non trovarsi nei guai successivamente oppure perché hanno
ulteriori consorterie da accontentare visto che per adesso dalla speculazione
sull’area di Castello sono esclusi i grossi gruppi edilizi cittadini.

Insomma, per la pubblica
amministrazione, nonostante il parere contrario della maggioranza dei
cittadini, non è in discussione la cementificazione e la speculazione sull’ultima
area verde metropolitana ma “semplicemente” quali e quanto i poteri forti ci
guadagneranno.

 

 

 

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