Preparando lo Sciopero Generalizzato del Sindacalismo di Base del 9 Novembre: Crisi della Rappresentanza e Autonomia dei Movimenti

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Città proibita il video del corteo

La Città Proibita

Video del corteo di Sabato 22 Settembre a Firenze

 http://it.youtube.com/watch?v=E9cBDf-BcI0

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Palazzo Vecchio racconta…

E' molto istruttivo leggersi i feed rss del Comune di Firenze. Si tratta di una sintesi delle news emanate dall'Ufficio stampa del Comune. Si trovano facilmente (anche in normale formato html) sul sito del Comune.

Vi si trovano dentro tutta la sagacia,  la serieta', la brillante capacita' organizzativa, la fatica quotidiana nell'amministrare una citta' di persone incontentabili e irrazionalmente scontente. Senza queste news potremmo forse sottovalutare il lavoro certosino di queste persone, lo stress a cui sono sottoposte giorno dopo giorno, stress che e' evidentemente la causa di certe loro imbarazzanti uscite pubbliche. Ma come possiamo capire quanta fatica costa salire le scale del Comune ogni giorno, noi che Palazzo Vecchio lo vediamo solo da fuori? Come possiamo capire quanto e' difficile inventare ogni giorno qualche termine roboante per intitolare una nuova campagna mediatica che distolga l'attenzione pubblica dai, suvvia, piccoli inconvenienti e incidenti di percorso? Come possiamo capire quanto stress comporti il doversi continuamente parare le spalle da nemici astuti come volpi, da opposizioni invisibili, da amici che diventano nemici e nemici da far diventare amici? Per non parlare della fatica mentale di doversi sempre tenere aggiornati sugli ultimi sviluppi economici, su chi si deve baciare (e per quante volte), su chi si deve ringraziare, a chi si deve ricambiare un favore, a chi si deve fare un segno convenzionale, chi si deve scaricare, chi dobbiamo far finta di non conoscere…

Per fortuna queste emanazioni giornaliere contribuiscono a darci una seppur minima idea della frenetica vita in Consiglio Comunale.

Riconosciutane l'importanza non possiamo trattenerci dal amplificare l'eco di queste informazioni, condividendole con i nostri lettori e aggiungendo ogni tanto qualche commento (lo distinguerete dal grassetto).

Iniziamo con alcune perle tratte dai comunicati del 9 ottobre 2007. ieri insomma.

153esimo anniversario della Polizia Municipale/1. Il sindaco Domenici e l'assessore Cioni: "Il rispetto delle regole è un valore fondante della democrazia"

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6 ottobre CRASH AGAIN a Bologna

Sabato 6 ore 15,30 in piazza Nettuno a Bologna

 

http://www.ecn.org/baz/spazi/crash-again.html

Alle 6.45 del 20 Agosto 2007 un atto militare tenta di fermare l'esperienza
del Laboratorio Occupato CRASH! Le ruspe cofferatiane entrano nello spazio
per demolire tutto quanto costruito e vissuto in un anno e mezzo di
occupazione di un vecchio edificio dismesso, a cui si era data nuova vita.
Nessun preavviso alla vile delibera a porte chiuse agostana. Lo stabile
torna vuoto e chiuso per le volontà dell'amministrazione Cofferati:
l'ennesimo scempio di quanto Bologna è ancora in grado di produrre dal
basso al di là delle ordinanze proibizioniste, della negazione della
socialità, della mercificazione culturale. Un Laboratorio largamente
attraversato, catalizzatore di desideri e bisogni di decine di migliaia di
persone a Bologna, che ha visto prodursi e riprodursi al suo interno reti
sociali in cerca di spazi di vivibilità.

Quello che il Laboratorio CRASH! ha rappresentato in città rimane nelle
cronache: asilo per quanti, in fuga dalla ruffiana cultura cortigiana
bolognese, hanno trovato li un luogo per esprimere le proprie conoscenze;
fruibilità per tutti di ineguagliati eventi musicali; presentazioni di
libri, rassegne cinematografiche; condivisione di saperi; laboratori
teatrali e fotografici… Ma soprattutto un virtuoso meccanismo di
coinvolgimento di quanti hanno vissuto lo spazio nella produzione di eventi
altri, di vivacità culturale e politica.
Quello che lo sgombero del Laboratorio CRASH! porta è solo un vuoto.

Ma il Laboratorio CRASH!, nella città/cavia del delirio securitario
cofferatiano, ha rappresentato anche altro. Ed è proprio su questo piano
che la vendetta politica dell'amministrazione ha preso corpo: anni di lotte
contro la precarietà, al fianco dei migranti per la chiusura dei CPT, una
rinnovata propulsività sociale che ha saputo contrastare inquietanti
presenze come quella razzista di Forza Nuova il 21 Giugno, che ha dato
battaglia per difendere la libertà d'espressione e le libertà personali
di tutte e tutti e dare soddisfazione a bisogni e desideri.

Con questo sgombero prende forma un ulteriore tassello di quello che è il
modello societario che Cofferati, in rappresentanza delle forze politiche
di cui è interprete, cerca di imporre ed esportare in tutta Italia. Sono
recenti le dichiarazioni del ministro Amato che individuano nel modello
dello "Sceriffo Giuliani" l'ideale gestionale da importare e diffondere ad
opera del costruendo Partito Democratico: un modello di esclusiva
repressione, ormai superato dalla stessa New York, sua città natale. E se
da un lato l'eco dei peggiori e più rischiosi modelli politici
d'oltreoceano approdano qui a partire da Bologna, è impossibile scordarsi
tutta la sequela di provvedimenti che in ogni parte d'Italia prendono
forma, spesso sotto il vessillo di amministrazioni di centrosinistra: dai
recenti provvedimenti, d'eco cofferatiano, contro i lavavetri a Firenze,
all'espulsione del diverso dalle città, alla manifesta connivenza nei
confronti di quanti, portatori di eredità xenofobe e fasciste, si fanno
braccio armato di queste politiche, assaltando occupazioni abitative,
bruciando campi nomadi, assassinando compagni, facendo squadrismo perfino
nel corso di eventi ludici come la recente, ma non solo, cronaca romana
mostra. Ma questa estate non ha mietuto vittime solo a Bologna: a Milano,
Verona, Padova altre esperienze di autorganizzazione e autogestione vengono
sgomberate e chiuse, marcando il segno di un inquietante parallelismo delle
politiche adottate dai sindaci forzaitalioti Moratti, leghisti Tosi e
diessini Zenonato e Cofferati.

Se il modello di amministrazione cittadino è questo, la politica
istituzionale si innalza sempre più a simulacro mediatico, a vuoto gioco
delle parti, quanto mai distante dalle contraddizioni dell'esistente. E
così ecco lanciate mistificatorie campagne di intolleranza e repressione
all'insegna della legalità, che a malapena celano una politica di
sacrifici fatta di stangate fiscali, attacchi ai diritti, bisogni
insoddisfatti, peggioramento delle condizioni di vita. Ecco inabissarsi con
questo ceto politico anche il mito di un riformismo progressista che si
rivela come semplice maschera di una esasperata voglia di impattare contro
la società, di entrarvi per distruggerla e funzionalizzarla plasmandola ad
esclusivo modello di sè, per la propria riproduzione.

La necessità di una risposta antagonista a queste politiche non potrebbe
manifestarsi adesso in modo più palese. Ed in questo stanno tutti i
conflitti che all'interno delle città, e non solo, sorgono: dalla
vittoriosa lotta della Val di Susa del No Tav, alla Vicenza del No
DalMolin, alle battaglie per la laicità e per la libertà d'espressione
vanno costruendosi terreni di rottura dai quali partire per rilanciare su
altri terreni. E nei territori gli spazi sociali assumono un ruolo centrale
nel tentativo di costruire alterità e contrapposizione, nel strutturare
queste ed altre battaglie, divenendo espressione di ingovernabilità dei
conflitti. Del resto la Bologna dello sgombero di CRASH!, ma anche di
Metrolab, della chiusura del Livello 57 e del Link, delle ruspe abbattute
sui campi rom, delle ordinanze anti-alcolici, della chiusura forzata di
ogni ambito di socialità e ludicità, della cultura-merce ad alto prezzo
solo per pochi, finisce con l'innescare dinamiche che semplicemente si
autoalimentano. Assistiamo allo spettacolo di un sindaco costretto a
trincerarsi dietro decine di agenti di polizia e bodyguards perfino alla
festa del suo partito perchè contestato e fischiato.
L'allarme sicurezza così amministrato alimenta nuove insicurezza, la
legalità brandita a mo' di manganello produce clandestinità e questo
perchè tutta questa parte della città non è riducibile ad un deserto
sociale. Chi vuole negare, neutralizzare le esistenze di noi tutti, genera
nuovi conflitti non amministrabili.

Da oggi è il momento di marcare il segno di un'assoluta incompatibilità
dei soggetti che in questa ed in altre città si muovono rispetto a queste
politiche. La distanza del Palazzo resti tale: solo da noi tutti potrà
venire una risposta adeguata, di massa, a chi questa città la sta
uccidendo. Qualcuno, a corte, ha deciso che l'alterità, a Bologna, non
debba avere casa. Rispondiamo contrastando il delirio securitario, per le
libertà d'espressione e personali, perchè CRASH! torni ad avere uno
spazio. Bologna è di chi la vive e rende viva!

Facciamo appello a tutti coloro con cui abbiamo tracciato segmenti del
nostro percorso, coloro con i quali abbiamo condiviso battaglie, piazze,
assemblee, socialità a portare assieme a noi la propria rabbia per le
strade di Bologna.

Costruiamo per SABATO 6 OTTOBRE
un CORTEO A BOLOGNA
in difesa degli spazi sociali e contro il modello cofferatiano

 

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Firenze: la citta’ proibita

la citta' proibita

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Corteo 22 settembre in piazza San Marco a Firenze

E' stata convocata dal movimento di lotta per la casa di Firenze un corteo cittadino per il diritto alla casa, all'accoglienza, contro la deriva securitaria dell'amministrazione Fiorentina.Il corteo assume cmq una valenza in qualche modo nazionale, dato che Firenze, insieme a Bologna, stanno facendo da apripista per molti altri comuni itaiani.

La piattaforma del corteo sara' all'incirca questa:

 – richiesta di ritiro immediato dell'ordinanza;

– condivisione e organizzazione di una presenza dell'assemblea
autoconvocata 
al consiglio comunale del 17 settembre;

– condivisione e organizzazione di una manifestazione cittadina per sabato
22 settembre in occasione del convegno organizzato da Anci e Ministero
dell'Interno, suo collegamento con la contemporanea iniziativa della
Sinistra Unita e Plurale;

– costituzione di un'assemblea permanente per fronteggiare le misure punitive verso le fasce più deboli della popolazione promosse dalla giunta
Domenici: prossimo appuntamento martedì 18 settembre alle 21 sempre alle
Piagge;

– condivisione e organizzazione di uno sciopero della fame per favorire il
ritiro dell'ordinanza;

– rifiuto della cultura dei Patti per la Sicurezza promossi dal governo
insieme alle amministrazioni locali;

– solidarietà ai migranti che tutti i giorni a Firenze vedono negati i
diritti civili tipici di una democrazia e favorire una loro partecipazione
alle manifestazioni promosse dall'assemblea;

– definizione di proposte pubbliche concrete per un'accoglienza umana e
dignitosa delle tante persone che vivono situazioni di disagio all'interno
della nostra città;

– lavorare affinché nelle scuole sia inserita l'ora della 'cultura
dell'accoglienza';

– chiedere alla Sinistra e alle forze politiche dell'Unione di cancellare
la
legge sull'immigrazione Bossi-Fini;

– adesione all'iniziativa organizzata il 15 settembre per il riutilizzo
partecipato e pubblico dei locali dell'ex ospedale Luzzi che oggi accoglie
circa 400 migranti;

– organizzazione sul territorio di manifestazioni creative che esprimano
solidarietà agli esclusi e possano far emergere una rinnovata cultura
dell'accoglienza in città.

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cioni ti odia

 

Sui
muri della citta’ altra, quella che in firenze ci vive, ci pena, ci
suda e tenta di sopravvivere alle allegre trovate dei nostri incapaci,
ma sempre attivi amministratori pubblici, sono iniziate ad apparire
delle mascherine con la facciona del Signor Cioni, e la scritta "Cioni
ti odia". In questa fine estate di divieti, coprifuoco,  grosso
spreco di quattrini in mega eventi, non poteva mancare una bottarella
ai piu’ fastidiosi ostacoli al decoro cittadino: i lavavetri, le
scritte sui muri, gli ubriachi, le puttane.Il nostro faro di
riferimento e’ divenuto probabilmente Bologna, dove il sindaco
cofferati si lancia nella sua campagna contro i writers. Da Firenze
facciamo da apripista per l’annoso problema dei lavavetri, Cofferati
rilancia sui writers. Presto tocchera’ anche a noi. Intanto qualcuno
s’e’ portato avanti con le mascherine "cioni ti odia". A bologna hanno
lanciato l’iniziativa

http://scriviloasergio.noblogs.org/

La prima olimpiade di insulti murari al signor sindaco e agli amministratori tutti.

L’altro
giorno ci chiedevamo con un amico: se fare il lavavetri e’ un’attivita’
insalubre e pericolosa, perche’ invece vendere agli stessi semafori la
"nazione" con contratto a progetto a 3 mesi, camminando in mezzo alle
stesse macchine, respirando la stessa merda e’ un mestiere dignitoso e
accettabile ?

Onestamente io capisco poco questa Firenze, quella
che vive e ruota intorno a Palazzo Vecchio, ai commerci del centro, che
guarda in cagnesco tutti, a cui strappi un sorriso solo se tiri fuori
biglietti da 50 euro per lo shopping in centro. Non mi sembra che sia
all’altezza delle arie che si da’.

L’altro giorno mi raccontavano
di una faccenda passata in un giornale satirico online, che io
definirei il "Vernacoliere" di Firenze, si tratta dei feed rss del
comune di Firenze. E’ bellissimo, esilarante, sempre ricco di
sfiziosita’. Sapevate ad esempio che dentro Palazzo Vecchio ci piove, e
che per raccogliere l’acqua non usano le bacinelle, ma una piscina
gonfiabile per bambini ? E’ vero, giuro. Non hanno i soldi per
aggiustare il tetto, evidentemente perche’ quest’anno hanno fatto meno
multe del solito nella ztl e quindi rischiano di chiudere il bilancio
in passivo e allora tocca aggiustarsi un po’ con quello che passa il
convento. 

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Il vero problema di firenze …

… cosi’ come a Palermo e’ il traffico.

Po ci sono altri problemi, accessori e correlati. I lavavetri, i graffitari e prostitute e tutto quello che intacca l’immagine di citta’ vetrina e pulitina, tutto quello che turba il senso del pubblico pudore. Li elenca per benino il sindaco domenici nelle numerose interviste rilasciate in questi giorni di ribalta. Che orgasmo deve essere stato per il sindaco piu’ bello d’italia, poter dimostrare che e’ anche superdotato dal punto di vista della sicurezza e della legalita’.

In un intervista riportata dal’unita’, che potete leggere qui

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=68572 

"È logico che se sento parlare di tolleranza zeropenso a Voltaire o a
Beccaria, non a Rudolph Giuliani", dice scomodando altri riferimenti
illustri. "Ci servono nuovi strumenti per la legalità. E penso ai
graffitari, agli abusivi che vendono merce contraffatta, ai rumori dei
locali notturni, all’ubriachezza molesta. E penso anche alla
prostituzione: non si può pensare – spiega il sindaco – che la
clientela sia esclusa da provvedimenti di sanzione".

Di solito quando sento parlare di tolleranza zero in questi termini o di certezza della pena per reati al limite dell’incosistenza e del capriccio di qualche perbenista, io penso di solito a un politicante, non scomoderei Voltaire e Beccaria. Chiunque abbia vissuto per quache tempo a Firenze ha piuttosto chiari quali sono i problemi di questa citta’, e sicuramente non sono i graffiti o i lavavetri. Chiunque si sia trovato a versare 2/3 del proprio stipendio per un affitto, cosi’ come avviene in questi infausti luoghi, sicuramente ha percepito che qualcosa non funziona nella bella firenze, e nella sua amministrazione.  
La tolleranza zero invece magari funziona anche, per qualche mese, certo ora non ci sono piu’ i lavavetri ai semafori, e allora ? I lavavetri saranno riciclati in qualche altro lavoretto. Poi tra un 3 o 4 mesi quando la giunta sara’ occupata ad offrontare altri problemi e non ha avra’ piu’ tempo per le minchiate elettorali, i lavavetri torneranno ai semafori. Si puo’ togliere la prostituzione dalle strade, certo. Tanto chi siede a palazzo vecchio o appartiene alla firenze bene, ha i soldi per le puttane d’ato borgo che non battono in strane, e sono molto decorose. Poi tra 3 o 4 mesi torneranno anche nelle strade, magari cambieranno posto, come gli spacciatori quando migrano da uno zona con telecamere ad una piu’ tranquilla.

La tolleranza zero non risolve i problemi, li sposta un poco piu’ in la’, e non intacca il risultato elettorale. Non volete i lavavetri ? via i lavavetri. Non volete le prostitute (bugiardi) ? via le prostitute. Volete affitti umani e una vita dignitosa ? Si puo’ fare anche questo. Basta spostarsi a 60 km da firenze, nella direzione che preferite. I problemi si risolvono spostandoli.

Su Domenici – Lenin c’e’ un discreta linkografia basta cercare sui motori di ricerca

domenici lenin 

Un’analisi credo interessante sugli effetti di questi provvedimenti

http://www.fuoriluogo.it/home/mappamondo/europa/italia/rassegna_stampa/20070901203358_1 

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Ligresti

una prima sommaria raccolta di articoli e informazioni.

tratto da: Diario – 20.05.2005 – A che serve vincere se poi…
"(…) Ritorno al passato. Storia simile a Firenze. Qui la scontata
riconferma del sindaco Leonardo Dominici (la Fed ha portato a casa il
57 per cento dei voti) si è accompagnata alla ripresa di un vecchio
progetto: la costruzione del quartiere Castello sull’area della
Fondiaria, che nel frattempo è passata di mano ed è stata conquistata
da Salvatore Ligresti. È una vicenda che ha più di vent’anni. Continue reading

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Tutta la verita’ sul canile

Da giorni l’amministrazione di Sesto Fiorentino sta cercando di
bloccare la raccolta di firme dell’Associazione sostenendo che, a
seguito della propria ordinanza, non verrebbero massacrati 400 tra cani e gatti.
E’ FALSO E OFFENSIVO

Anzi FANNO DI PEGGIO. Le amministrazioni non
uccidono gli animali con un colpo in testa, ma li distribuiscono in
tutta Italia come fossero pacchetti, forse anche nei canili
rinomatamente in mano alla mafia, condannandoli all’eterno oblio
dimenticati da tutti. Non è mandarli a morte?

IlTermine ospita i randagi di Sesto Fiorentino al posto del comune?
E’ VERO.

Tutti sanno (a parte l’amministrazione) che l’attività del
canile del Termine ha sempre sopperito alle mancanze della ASL
veterinaria. Noi raccogliamo i cani ogni volta che la ASL non
interviene ( praticamente sempre). Abbiamo provato, in verità, a
costringere i cani a confessarci dove abitano i bastardi che li hanno
abbandonati, ma, forse, deviati dal “vizietto politico”, hanno imparato
anche loro a coprirli.

’ Associazione vive solo di beneficenza?
E’ VERO.

Manteniamo 400 cani e 200 gatti con le sole sottoscrizioni dei
nostri benefattori. Solo 30 cani e per un solo anno sono stati a
pagamento a 2,58 euro a cane al giorno. La convenzione per le colonie
feline è una partita di giro tra il comune di Firenze ed i veterinari.
Non riguarda assolutamente la gestione del canile del Termine. Comunque
almeno questo sprazzo di verità è sfuggito tra i veleni sputati su di
noi dal comune di Sesto. Ha riconosciuto, a differenza di quanto
dichiarato dalla Procura, che le convenzioni sono solo due di cui
quella ancora in essere è quella dei gatti.

La ASL ha proposto al sindaco di Sesto la sospensione
dell’autorizzazione sanitaria perché l’Unione Amici del Cane e del
Gatto non ha consegnato i documenti richiesti, per le condizioni
igieniche e per l’anagrafe canina?
E’ FALSO.

Le argomentazioni prodotte dalla ASL per sospendere
l’autorizzazione sanitaria al canile sono false. Infatti, non esiste
alcuna richiesta documentata né da parte del Comune né da parte della
ASL in merito alla richiesta di documenti del secondo stralcio. Inoltre
la ASL non ha mai chiesto di poter entrare in canile, quindi non
avrebbe potuto dare alcun parere sulla situazione igienica, né
sull’anagrafe per ciò che riguarda il sovraffollamento del canile.

Il giudice per le indagini preliminari ha emesso un
provvedimento in cui dice che la struttura dovrà essere dimessa in
quanto integralmente abusiva e non sanabile?
ASSOLUTAMENTE FALSO

è la più ignobile e patetica disperata bugia
dell’Amministrazione di Sesto. Denota malafede, ignoranza e totale
disprezzo dei cittadini. Il provvedimento riguarda il passaggio di
custodia dal Comune, giudicato evidentemente poco affidabile,
all’Associazione in grado di garantire maggior controllo della
situazione. Non ha, infatti, la procura alcun potere decisionale
sull’abbattimento o meno del canile.

Sono state rilevate 34 opere abusive.
E’ FALSO
non sono abusive. Sono state, infatti, realizzate perché ordinate
dall’Amministrazione di Sesto con l’Ordinanza 182 del 10 Aprile 1997.
Non rispettare un’ordinanza è illegale.

E’ VERO
che l’unica responsabile dei cani e dei gatti ricoverati al Termine è
l’Associazione ma solo fino a quando lo potrà fare. Altrimenti, se lo
dovesse richiedere all’Amministrazione, in base alla legge 281/91 la
responsabilità degli animali passerebbe al Sindaco ed i cittadini di
Sesto si vedrebbero gravati di 900.000 euro l’anno. Tanto, infatti,
costerebbe ad un’amministrazione il mantenimento di questi animali.

fonte:  http://www.unioneamicidelcaneedelgatto.it/index_2.htm

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