occhi fiorentini

Dopo le accuse di corruzione per il capogruppo del PD Formigli, i giornali fiorentini sono in subbuglio per un altro scoop.

Pare che dal 2004 sia attivo a Firenze un "corpo ausiliario" della polizia municipale composto da centinaia di fedeli onesti cittadini. 600 persone il cui compito e’ quello di passare il tempo a ficcare il naso nella vita degli altri. controllare orari, amicizie, frequentazioni dell’uno e dell’altro, come in un delizioso filmetto noir di quarta categoria.

Beh, onestamente non e’ una gran scoperta. I libri di Pratolini sono pieni di informatori, confidenti, squallidi personaggi facilmente ricattabili o zelanti vecchietti con troppo tempo a disposizione e tanta noia. Ai giorni nostri probabilmente alla noia si aggiunge quel senso di vertigine che ti prende in testa quando impari la vita dal telegiornale, quando impari che il vicino e’ tuo nemico, che il lavavetri nasconde un mitra nel secchio, che il barbone all’angolo sogna di ucciderti, che la lavandaia trama contro il bene comune.

"Nulla a che fare con le ronde padane!" dice Cioni. Ovvia Cioni meno male va’.. pensa che per un attimo ci era sembrato di vivere in un mondo di pazzi.

 

fonte corriere fiorentino

Seicento sentinelle tra parroci, studenti, commercianti per il controllo del territorio. Segnalano disagi e possibili reati ai vigili urbani Anche Firenze ha le sue «sentinelle ». Nulla a che vedere con le ronde padane. E senza «cellulare di servizio» come quelle di Bologna. Qui, invece, l’assessore alla sicurezza Graziano Cioni ha messo su (dal 2004) una vera e propria rete di «informatori », una sorta di grande fratello con occhi puntati sul territorio, con l’obiettivo di osservare (e segnalare) i problemi della città: dalle questioni di sicurezza a quelle di degrado. Seicento persone in tutto: parroci, commercianti, pensionati, avvocati, responsabili di mense o case del popolo. Una squadra di «partner», come sono chiamati in Palazzo Vecchio. Tra loro, un nucleo di 150 «fedelissimi » che rappresentano punti di riferimento chiave per il controllo del territorio. «Ci permettono — spiega Mario Rondinelli, responsabile della zona Rifredi- Campo di Marte della polizia municipale — di vedere cose che l’occhio di un vigile a volte non riesce a cogliere». E con loro, entro agosto (quando saranno trovati i finanziamenti necessari), rientreranno in azione anche gli anziani dell’Ancescao e dell’Auser.  

NIENTE RONDE. «Sono contrario alle ronde — dice Cioni — se si intendono quelle di tipo padano, ma favorevole ad altre iniziative condivise e partecipate con il territorio. Da tempo abbiano rapporti con la società civile che fa da sorveglianza». L’esperienza delle 600 sentinelle è partita nel 2004. Sono state reclutate attraverso un progetto, «Marketing urbano», gestito dal sociologo Maurizio Fiasco. E da allora hanno un rapporto costante con gli agenti della polizia municipale. Segnalano piccoli disservizi, come la panchina rotta oppure il tombino che fa rumore, ma anche problemi più grandi. Quelli ad esempio che investono il campo della sicurezza: spaccio di droga, prostituzione, abusivismo. Ma qui la polizia municipale perde competenza: «Non spetta a noi intervenire in questi casi — continua Rondinelli — per cui ci rivolgiamo alle autorità competenti. Gli elementi che però ci vengono forniti dalle "sentinelle" sono essenziali: ci raccontano orari, descrivono persone, macchine e particolari che facilitano le operazioni». Un limite che l’assessore Cioni vorrebbe superare: «Il vigile — sostiene — dovrebbe occuparsi anche di sicurezza, con corsi di formazione ah hoc». Tra questi le «sentinelle» e la polizia municipale si è creato nel tempo un vero e proprio rapporto confidenziale. «Lo scambio è diventato ormai normale», racconta Rondinella. È un rapporto di totale fiducia: «Se mi telefona un partner sono sicuro di sapere esattamente come sono andati i fatti».

CONTATTI COSTANTI. Il contatto è costante: ogni 15 giorni se non ci sono emergenze. Ma non è soltanto a senso unico: i partner fanno le segnalazioni alla polizia municipale e la polizia municipale contatta loro se ha bisogno di informazioni sul territorio. «Capita spesso che ci vengano presentati degli esposti, noi per aver maggiori dettagli o conferme li contattiamo perché hanno una percezione della città che ci aiuta a intervenire». «Possono – conclude Rondinella darci riferimenti su che motorino usano i ragazzi che di solito imbrattano i muri sotto casa loro, oppure dirci quali a che ora cominciano i bivacchi. Il problema della sicurezza, però, secondo Cioni deve essere affrontato anche attraverso un miglioramento del rapporto fra la presenza degli agenti di giorno e di notte che è di dieci a uno, ossia 400 agenti contro 40. Intanto a Firenze, entro l’estate, l’assessore ha in programma un convegno nazionale sulla sicurezza per portare a confronto le esperienze delle diverse città italiane. Federica Sanna23 aprile 200

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