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Ci stanno arrivando messaggi di solidarieta’, apprensione e adesione al corteo di sabato 4 aprile contro lo sgombero del NextEmerson e contro il nuovo piano strutturale fiorentino.
Spesso non abbiamo tempo di rispondere e pubblichiamo con lentezza… chi vuole aggiungersi lasci un commento a questo articolo.
(grazie a tutti!)
NextEmerson
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A FIANCO DEL CSA NEXT EMERSON, CONTRO LE SPECULAZIONI EDILIZIE! Apprendiamo con preoccupazione che Unica, la cooperativa edile che possiede lo stabile, sta facendo pressione per lo sgombero e la demolizione dei locali occupati dal CSA nEXt Emerson, a Firenze. Il nEXt Emerson ha alle spalle una storia lunga vent'anni di autogestione e attività libere, musica, spettacoli, cene, dibattiti ed è stato il luogo di un fermento culturale sociale e politico che va al di là di ogni tentativo di elencazione. Il valore di tutto ciò è fuori discussione e costituisce un pezzetto di una storia di cui anche noi sentiamo di fare parte. Qualcuno ha però deciso di dare un taglio a tutto ciò. Senza una riflessione sui rapporti e gli effetti che luoghi come l'emerson producono nei quartieri in cui si trovano, senza un progetto che parli di quali modelli di socialità sostenere, senza una seppur vaga idea del tipo di città che si ha intenzione di costruire. Ancora una volta, la contrapposizione è tra uno spazio sociale e la speculazione edilizia. Non ci sono parole gentili per definire ciò che sta succedendo a Firenze, e che coinvolge aree che vanno ben al di là del singolo stabile del nEXt Emerson in via Bellagio. Cooperative come Unica, che vincono appalti su appalti, acquistano ampie aree industriali con la certezza della loro riconversione ad aree residenziali, speculano sugli affitti agli studenti e ora cercano di portare a casa quanto promesso prima che un cambiamento elettorale scombussoli le carte in gioco. Per questo e infinite altre ragioni non possiamo che portare tutta la nostra solidarietà al nEXt Emerson e perciò saremo al vostro fianco il 4 aprile, contro uno sgombero ma soprattutto in vista della ben più difficile (e probabilmente importante) battaglia che avete iniziato: quella sul tipo, la forma, lo sviluppo del quartiere in cui vivete. meno cemento, più spazi sociali! Laboratorio delle disobbedienze Rebeldía - Pisa
E’ successo nella notte tra giovedì e venerdì. Sono entrati, non
sappiamo chi non sappiamo in quanti, per buttare all’aria il Centro
sociale Il Pozzo delle Piagge, dove la comunità porta avanti le
attività per chi abita il quartiere, dal doposcuola per i bambini ai
corsi di alfabetizzazione per stranieri, dall’accoglienza al
microcredito, dall’inserimento lavorativo alla casa editrice, dalla
bottega del commercio equo fino alla redazione dell’Altracittà, il
giornale che state leggendo.
Hanno
rubato, hanno portato via le poche cose di valore – un computer, una
stampante, uno stereo, i soldi della macchinetta del caffè – e poi
hanno lasciato una firma inequivocabile: un manganello fascista
inneggiante il Duce. Danni materiali, ma sopratutto morali e interiori,
un amarezza forte ha preso tutte le persone che vivono il centro
sociale il Pozzo, gli attivisti della Comunità, coloro che si sono
affacciati per portare un gesto di solidarietà.
La Risposta della Comunità di base delle Piagge
Il Centro sociale Il Pozzo che rappresenta la nostra comunità in
quanto luogo di accoglienza e di vita collettiva dove quotidianamente
si incrociano le nostre vite e le storie di tante persone del quartiere
e della città è stato per l’ennesima volta oggetto di atti di violenza
e di ignoranza.
Qui ogni giorno, viviamo il tentativo ed il sogno di costruire nuovi
percorsi di convivenza e di assunzione di responsabilità, e tante volte
diventa vera e propria officina dove si sperimentano inedite modalità
di vita a livello relazionale, economico, spirituale, politico e
sociale.
Nella notte di giovedì, come ormai è noto, alcune persone hanno fatto
irruzione nel centro sociale mettendolo a soqquadro, rubando svariati
oggetti e lasciando sul pavimento un manganello con scritte fasciste.
Crediamo, ed è questo che vogliamo affermare con forza e pubblicamente,
che la sola cosa da fare in questo momento sia non lasciarsi
coinvolgere in questo folle clima di intolleranza sociale, politica,
razziale che purtroppo la nostra città e tutto il paese stanno vivendo,
e che in molti sciaguratamente cavalcano per raggiungere obiettivi
vantaggiosi per pochi e dannosi per i più.
Per questo motivo ciò che faremo sarà semplicemente quello che abbiamo
sempre fatto: lavorare quotidianamente, nelle nostre strade, nel nostro
quartiere, in mezzo alla gente, dalla parte degli ultimi, con umiltà e
fatica, ma senza perdere la coscienza della dignità della nostra lotta
e la speranza in una vita piena e vera.
Per questo chiediamo a tutti quanti condividono con noi questo sogno di
continuare a operare, ognuno nella propria realtà ma anche tutti
insieme, per la costruzione di una società più giusta. Intrecciare i
fili dei nostri sogni e della nostra lotta comune sarà la risposta più
efficace alla violenza dell’altra notte.
Alle persone che hanno compiuto quel gesto, ci sentiamo di rispondere
con le parole di Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia: «La vostra
azione l’avete realizzata di notte, nel buio, senza il coraggio del
vostro volto. Noi vi chiediamo di uscire alla luce del sole.»
Comunità di Base delle Piagge
Firenze, 21 marzo 2009
nasce "IL_LEGALE": sportello legale gratuito
OGNI MARTEDI DALLE 17.30 ALLE 19.30 IN VIA dei PEPI 47/r TEL. 055245145
email: sportello.illegale@gmail.com
Se hai problemi con:
Casa:
Lavoro:
Migranti:
Stanchi di avere paura
Torniamo per le strade con la testa e con i piedi
Le ossessive campagne sulla sicurezza,
agitate da anni da destra e da sinistra, si nutrono di immagini
stereotipate e demagogiche semplificazioni della realtà. Immigrati
criminali, drogati, giovani facinorosi, clandestini da rimpatriare,
ecc.. Se la paura non nasce spontanea occorre costruirla, organizzarla,
suscitarla con ogni mezzo necessario a costo di rovesciare la realtà e
le statistiche, a costo di nascondere o dissimulare i fatti scomodi.
[Firenze]
Giovedì 13 marzo
Chiostro di Piazza Brunelleschi – Facoltà di Lettere e Filosofia
“Corpi di sicurezza: violenza sui corpi e politiche securitarie”
ore 15.00 performance teatrale gruppo “TIde”
ore 16.00 incontro dibattito con attivist* di Facciamo Breccia, Azione Gay e Lesbica, Maschile Plurale, Libere tutte.
***
Sabato 15 Marzo
Alle Minime, nella piazza di fronte alle case popolari di Via Rocca Tedalda
15/03/09 – Via Rocca Tedalda
“La sola sicurezza è libertà e diritti per tutt*” In memoria di Dax
Dalle ore 11.30 Writing_HipHop_Bar in strada
ore 13.00 pranzo all’aperto
ore 16.00 concerto Hip Hop con Bassi Alti e BroinBlack
ore 18.00 incontro dibattito su “Politiche securitarie e nuove destre”
Due anni son troppo pochi – Il csa nEXt Emerson e’ sotto sgombero –
4 aprile corteo contro lo sgombero e contro il piano strutturale, perche’ la citta’ sia di chi la vive e la ama e non di chi vuole svenderla e ricoprirla di cemento .
Giunge un momento nella vita di ogni esperienza di autogestione nel quale la sopravivvenza del progetto dipende da tutti coloro che gli sono vicini. Giunge un momento nella vita di un’occupazione in cui si profila all’orizzonte una parola bruttissima, che nel vocabolario di italiano non dovrebbe esistere, lo sgombero.
Per il nEXt Emerson si tratta ancora soltanto di un’avvisaglia, ma che non va presa sottogamba.
Cosi’ oggi la vita di questo posto dipende anche da te che stai leggendo questo volantino, e da quanto tutti insieme riusciremo a creare un meccanismo capace di resistere all’assalto del tempo. Abbiamo 20 anni di storia, di cui solo due anni di vita in via di Bellagio, Abbiamo ancora tanta voglia di continuare ad esistere. Le minacce di sgombero possono essere fermate.
[ I fatti ]
Qualche giorno addietro abbiamo saputo che la proprieta’ dello stabile occupato dal nEXt Emerson, sta facendo pressioni per lo sgombero e la demolizione dell’edificio.
Ma chi e’ il proprietario di quest’area ? Non indovinereste mai, perche’ pur essendo un ex fabbrica, su un terreno con destinazione d’uso industriale, si tratta di una cooperativa edile, la cooperativa Unica.
L’acquisto risale ad alcuni anni fa pressapoco nella data dell’occupazione da parte nostra. L’Unica costruisce case, ma per poter edificare su una zona industriale bisogna prima che venga cambiata la destinazione d’uso. Acquistare un’area in attesa che l’amministrazione ne cambi la destinazione d’uso e’ uno dei meccanismi tipici della speculazione edilizia. Ma acquistare un’area industriale non costa cosi’ poco, e nessuno investe se non e’ ragionevolemnte sicuro di poterci riprendere i soldi.
Come mai l’Unica piu’ di due anni or sono era ragionevolmente certa del cambio di destinazione d’uso di quest’area ? E perche’ tutta questa fretta di cacciarci, visto che il piano regolatore ancora non prevede la possibilita’ di costruire sul nEXt Emerson ?
Se fossimo maliziosi potremmo pensare, visti gli inciuci venuti a galla sull’area di Castello, che un paio di anni fa un uccellino abbia sussurato alla cooperativa Unica che quell’area industriale era un buon affare e per il cambio di destinazione d’uso nel piano strutturale non c’erano problemi.
Ora siamo sotto elezioni, dopo un burrascoso inizio anno, tra scandali ed inchieste. E’ arrivato il momento per l’Unica di cercare di forzare la situazione per aggiudicarsi il tanto agognato permesso di costruire. Quando un’amministrazione si prepara a mollare, tenta di porre in salvo gli interessi economici delle lobby che l’hanno sostenuta. Se fossimo in Alice nel paese delle meraviglie, questa si chiamerebbe corsa elettorale, e dal momento che ci siamo capitati nostro malgrado proprio nel mezzo, ora ci tocca di ballare la quadriglia. Se vuoi sei invitato anche tu, ma la posta in gioco e’ molto di piu’ di un centro sociale.
[ Cosa devi fare ]
Per prima cosa fai girare queste informazioni quanto piu’ ti e’ possibile. Noi non possediamo tv, radio o giornali. Il motore della nostra comunicazione sei tu che stai leggendo questo volantino. Sostienici nella campagna contro questo piano strutturale, nel quale il caso Emerson rappresenta solo una piccola parte della posta in gioco: il piano strutturale prevede qualcosa come 3 milioni e mezzo di metri cubi di cemento, l’equivalente di 30 palazzi di giustizia. Pensa che questa citta’ e’ tua, ma tu non hai alcun potere decisionale su quanto accade attorno a te. Il piano strutturale decide come sara’ fatto il tuo quartiere, lo spazio dove vivi tutti i giorni, ma su questo nessuno chiedera’ la tua approvazione.
E’ molto importante far sentire la nostra voce a Unica, per questo puoi fare diverse cose:
* Scrivi una mail a Unica a info@cooperativaunica.it e in copia a unicafirenze@cooperativaunica.it, dicendo la tua sullo sgombero e chiedendo a Unica perche’ nonostante la facciata etica gioca alla speculazione come tutte le altre lobby di potere fiorentino.
* Fai uno squillino a Unica in difesa del csa nEXt Emerson. In orario ufficio dalle 9 alle 18.30 fai uno squillino al 055 2345472, non serve che parli, basta anche solo uno squilino e riattacchi, per far sapere all’Unica che il nEXt Emerson non e’ solo.
Partecipa al corteo del 4 aprile e alle altre iniziative contro il piano strutturale, che potrai leggere dal sito http://nopianostrutturale.noblogs.org
Per approfondire le questioni relative al piano strutturale, in particolare sull’area di castello visita: soscastello.noblogs.org
Per una critica ragionata sullo sviluppo urbanistico di Firenze
http://eddyburg.it/