Fascisti al CS il pozzo delle Piagge

 

 

E’ successo nella notte tra giovedì e venerdì. Sono entrati, non
sappiamo chi non sappiamo in quanti, per buttare all’aria il Centro
sociale Il Pozzo delle Piagge, dove la comunità porta avanti le
attività per chi abita il quartiere, dal doposcuola per i bambini ai
corsi di alfabetizzazione per stranieri, dall’accoglienza al
microcredito, dall’inserimento lavorativo alla casa editrice, dalla
bottega del commercio equo fino alla redazione dell’Altracittà, il
giornale che state leggendo.

Hanno
rubato, hanno portato via le poche cose di valore – un computer, una
stampante, uno stereo, i soldi della macchinetta del caffè – e poi
hanno lasciato una firma inequivocabile: un manganello fascista
inneggiante il Duce. Danni materiali, ma sopratutto morali e interiori,
un amarezza forte ha preso tutte le persone che vivono il centro
sociale il Pozzo, gli attivisti della Comunità, coloro che si sono
affacciati per portare un gesto di solidarietà.

La Risposta della Comunità di base delle Piagge

 Il Centro sociale Il Pozzo che rappresenta la nostra comunità in
quanto luogo di accoglienza e di vita collettiva dove quotidianamente
si incrociano le nostre vite e le storie di tante persone del quartiere
e della città è stato per l’ennesima volta oggetto di atti di violenza
e di ignoranza.
Qui ogni giorno, viviamo il tentativo ed il sogno di costruire nuovi
percorsi di convivenza e di assunzione di responsabilità, e tante volte
diventa vera e propria officina dove si sperimentano inedite modalità
di vita a livello relazionale, economico, spirituale, politico e
sociale.
Nella notte di giovedì, come ormai è noto, alcune persone hanno fatto
irruzione nel centro sociale mettendolo a soqquadro, rubando svariati
oggetti e lasciando sul pavimento un manganello con scritte fasciste.
Crediamo, ed è questo che vogliamo affermare con forza e pubblicamente,
che la sola cosa da fare in questo momento sia non lasciarsi
coinvolgere in questo folle clima di intolleranza sociale, politica,
razziale che purtroppo la nostra città e tutto il paese stanno vivendo,
e che in molti sciaguratamente cavalcano per raggiungere obiettivi
vantaggiosi per pochi e dannosi per i più.
Per questo motivo ciò che faremo sarà semplicemente quello che abbiamo
sempre fatto: lavorare quotidianamente, nelle nostre strade, nel nostro
quartiere, in mezzo alla gente, dalla parte degli ultimi, con umiltà e
fatica, ma senza perdere la coscienza della dignità della nostra lotta
e la speranza in una vita piena e vera.
Per questo chiediamo a tutti quanti condividono con noi questo sogno di
continuare a operare, ognuno nella propria realtà ma anche tutti
insieme, per la costruzione di una società più giusta. Intrecciare i
fili dei nostri sogni e della nostra lotta comune sarà la risposta più
efficace alla violenza dell’altra notte.
Alle persone che hanno compiuto quel gesto, ci sentiamo di rispondere
con le parole di Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia: «La vostra
azione l’avete realizzata di notte, nel buio, senza il coraggio del
vostro volto. Noi vi chiediamo di uscire alla luce del sole.»

Comunità di Base delle Piagge
Firenze, 21 marzo 2009

 

 

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