Chi processa chi ? Contro la criminalizzazione dei movimenti Giovedi 10 gennaio ore 21.00 nello stabile occupato di Viale Matteotti 15

GIOVEDI’ 10 GENNAIO ORE 21.15

ASSEMBLEA PUBBLICA STABILE OCCUPATO VIA MATTEOTTI 15 

Partecipano, fra gli altri,

* LAURA TARTARINI*, avvocatessa nel processo G8, e

*PAOLO ARADO* – Genova

* SAURO POLI*, avvocato nel processo fiorentino del 13 maggio, ed IMPUTATI

* LUCA CASARINI* Centri sociali del nordest ed imputato al processo di COSENZA per i fatti di Napoli e Genova 2001

Introdurrà l’assemblea l’esperienza di lotta *contro la segregazione delle donne del Fuligno* – uno "dei percorsi di carità in cui il diritto alla salute, ad una vita libera e degna, sono negati in nome di un male inteso concetto della sicurezza, in nome del controllo, e della precarietà . *

CHI PROCESSA CHI?

– GENOVA *110 ANNI DI CONDANNA contro 24 manifestanti 

– COSENZA* IN ARRIVO LA SENTENZA PER COSPIRAZIONE POLITICA CONTRO IL SUD RIBELLE

– FIRENZE* 4/5 ANNI DI RICHIESTA CONTRO GLI IMPUTATI DEL 13 MAGGIO ’99

Sentenze che vogliono sancire lo slittamento del conflitto sociale all’interno della normativa penale. Imputate/i capri espiatori, diversificati per provenienza ed estrazione, per poter esercitare su di loro una giustizia altrettanto diversificata. Per sperimentare la tenuta di "nuovi" reati, quali devastazione e saccheggio, mantenendo i "vecchi" resistenza e danneggiamento. * CHI RASSICURA CHI? ** – SI MUORE NEI CPT LAGER PER MIGRANTI. *Dal 1998 i cpt sono stati definiti come luoghi in cui si violano sistematicamente i diritti umani, eppure restano aperti spesso gestiti dalla Lega delle Cooperative e da "associazioni umanitarie" come la Misericordia o la Croce Rossa. * – IL DELIRIO SECURITARIO E’ L’UNICO LINGUAGGIO DEL POTERE * Sicurezza e preoccupazione per la violenza sono solo dei feticci usati dagli sceriffi del terzo millennio per proseguire tra una svolta autoritaria e l’altra, mentre noi perdiamo sempre più pezzi di libertà.! * * – *SI SCATENA LA GUERRA AI POVERI COME A FIRENZE Essere povero è un delitto, aggravato da vivere pubblicamente la propria povertà. LA PRIMA GUERRA DEL CENTROSINISTRA… IL 28 GENNAIO 2008 LA SENTENZA DI PRIMO GRADO CONTRO GLI IMPUTATI PER LO SCIOPERO/CORTEO CONTRO LA GUERRA NATO NEI BALCANI DEL 13.5.1999 * * Il 13 maggio 1999* lo sciopero delle organizzazioni di base fu un grande successo (a Firenze 3.000 in piazza). Lo sciopero dimostrò la possibilità di lottare contro la guerra NATO nei Balcani, *guerra sostenuta dal governo* di allora, guidato da *D’Alema*, e definita da CGIL-CISL-UIL "*una contingente necessità*". *A corteo concluso davanti al Consolato Americano* partirono, senza preavviso, *durissime cariche poliziesche*: candelotti sparati ad altezza d’uomo, 5 manifestanti costretti alle cure ospedaliere, mentre tanti altri contusi evitarono gli ospedali. L’atteggiamento delle forze dell’ordine fu conseguente alla circolare D’Alema-Iervolino ("perché non vengano tollerate manifestazioni contro basi militari e sedi governative"). Un paese in guerra adegua il comportamento della propria polizia alla situazione bellica. Un video mostrò l’esatta dinamica delle cariche – video ripetutamente fatto vedere dalla trasmissione "Striscia la notizia", anche, strumentalmente, nei confronti del centrosinistra al governo. I*l* *processo non va fatto agli imputati, ma alla guerra NATO: *il disastro umano-ambientale (vi ricordate "gli effetti collaterali"?) nei Balcani è di fronte agli occhi di tutti. Così come il fallimento totale della presunta "guerra umanitaria", come le tante morti provocate dai proiettili all’uranio impoverito*. Oggi*, a completamento delle cariche di allora, *le richieste SURREALI del pubblico ministero: dai 4 ai 5 anni, *. per "resistenza a pubblico ufficiale. *

Rivolgiamo un pressante appello a tutti coloro che sono contro la guerra, trasformata in operazione di polizia internazionale, e le operazioni di polizia, trasformate in guerra come a Genova nel luglio 2001, perché sostengano direttamente i processati del 13 maggio.* Sostegno materiale con contributi e contributi economici per sostenere la difesa degli imputati. Sostegno politico manifestando i giorni del processo (15 gennaio e 28 gennaio) e nella giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra, il liberismo, il razzismo ed il patriarcato 

SABATO 26 GENNAIO A FIRENZE ORE 9.30 PIAZZA SAN MARCO.

LIBERTA’ DI MOVIMENTO LIBER@ TUTT@

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Genova-G8: presidio a Firenze in solidarieta’ con gli imputati.

Lunedi’ 17 dicembre

ore  18.00 – piazza del mercato centrale – Firenze

presidio in solidarieta’ con i 25 imputati di Genova.


La pace scritta in tribunale

Il tribunale di Genova venerdi’ 14 dicembre ha emanato la sentenza di primo grado contro i 25 manifestanti scelti tra i 300.000 che erano a Genova nel 2001: 24 condanne tra i 5 mesi e gli 11 anni di carcere, 1 solo assolto.

14 sono stati condannati per danneggiamento durante le cariche in via Tolemaide, con pene che vanno dai 5 mesi ai 2 anni e mezzo. Gli altri 10 sono stati condannati per devastazione e saccheggio: da 6 a 11 anni.

Giustizia dunque e’ fatta, la storia e’ scritta, revisionata e corretta.

Il filo che in questi anni ha cucito questa rassicurante coperta e’ partito dalla scelta del reato da contestare (devastazione e saccheggio e’ un reato di guerra, usato ad esempio nel processo alla catastrofe del Vajont, dove gli imputati furono assolti), e’ proseguito durante il processo, dove sfilavano come testimoni gli stessi poliziotti che nel 2001 massacrarono e torturarono centinaia di persone, e’ arrivato fino alla richiesta di pene esemplari (255 anni) e alla sentenza di venerdi’.

Ma il vero processo era gia’ iniziato nel 2001, la sentenza decisa ancora prima dell’inizio. Ci sono i manifestanti buoni e quelli cattivi. Per colpa dei cattivi che spaccano le cose i buoni verranno massacrati e torturati. All’interno poi dei cattivi ci sono quelli in fondo buoni, che hanno risposto solo a delle provocazioni, e quelli cattivissimi dentro, che avevano pianificato tutto e di cui non si deve avere pieta’. Tutto ritrova un senso.

Questa sentenza prima ancora dei tribunali l’hanno scritta i giornalisti, i politici, gli onesti cittadini e tutte le 300.000 persone che erano a Genova nel 2001 e in questi anni hanno permesso che quello che avevano vissuto venisse cancellato e riscritto. 25 capri espiatori hanno fatto comodo a molti: per farsi una carriera, per acquietare i propri sensi di colpa, o piu’ semplicemente per essere rassicurati.

Le vetrine non si toccano, le banche si rispettano. La testa va tenuta bassa.

“…il giorno dopo c’erano i segni – di una pace terrificante.”
Csa NextEmerson

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SABATO 15 DICEMBRE NO DAL MOLIN PARTENZA IN TRENO DA FIRENZE ORE 9.00 DA RIFREDI

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“Rovesciare le città” e “classe a venire”: intervista aperta a Toni Negri: Mercoledi 12 Dicembre in Viale Matteotti 15

DIVENIRE METROPOLI, ROVESCIARE LE CITTÀ.

12 DICEMBRE, *case occupate di *VIALE MATTEOTTI 15*.

ORE 17.00  Dibattito con:

– Toni Negri, filosofo.

– Marvi Maggio, architetta ricercatrice della rete INURA

– Fabrizio Bertini, Presidio permanente per la non riapertura dell’ inceneritore di Montale (Pt) e Rete Nazionale Rifiuti Zero

– Dariuche Dowlatchai (Associazione Hassan Fathi)

– Lorenzo Bargellini, Movimento di Lotta per la Casa di Firenze

 

ore  21.00

  dopo una pausa per la cena: intervista aperta:

CLASSE A-VENIRE IL LESSICO E LE CATEGORIE DEL
MONDO IN TRASFORMAZIONE:

DIECI DOMANDE A  TONI NEGRI , SU CAPITALE E
LOTTA DI CLASSE.

 introducono: Massimo Cervelli e Vittorio Sergi 

* Più della metà della popolazione mondiale vive oggi nelle aree metropolitane. La misura economica e politica della città italiana e della sua provincia estesa viene oggi sussunta all’interno della relazione metropolitana. Leggere le trasformazioni urbane, sociali ed economiche attraverso questa relazione significa interpretare non solamente la fisicità dello spazio urbano ma anche un paradigma di relazione tra il tempo, lo spazio e le forme di produzione. Infatti un processo antagonistico tra due parti, la cui relazione consiste nell’inimicizia, innerva totalmente la metropoli. Da un lato essa consiste, fedele alla sua etimologia, nell’esercizio di un comando che si irradia su tutti gli altri territori — per questo ovunque vi è della metropoli. Essa è lo spazio in cui e da cui l’intensità e la concentrazione dei dispositivi dell’oppressione, dello sfruttamento e del dominio si esprimono al loro massimo grado ed estensione. Nella metropoli collassano e finiscono la città e la campagna, la modernità e le seconde nature. Nella metropoli l’industria, la comunicazione e lo spettacolo fanno un tutt’uno produttivo, laddove al governo è demandato il compito di connettere e controllare la cooperazione sociale che ne è alla base per poi poterne estrarne plusvalore attraverso gli apparati biopolitici. [….] Nell’estensione metropolitana della vita comune vive l’ intensità dell’immaginazione rivoluzionaria del comunismo che viene. Questo incontro si propone come uno strumento di analisi delle trasformazioni profonde che stanno interessando l’area metropolitana di Firenze e più in generale tutte le aree urbane del continente europeo. Le specificità di Firenze e della sua regione rappresentano il terreno concreto su cui si esercitano i progetti, i tentativi, i successi e gli insuccessi di sovvertire il presente dominato dalla miseria di uno sfruttamento biopolitico sempre più intenso. la lotta contro la rendita e lo sfruttamento dell’ambiente nel ciclo produttivo post-fordista sono lo scenario quotidiano su cui agiscono oggi i soggetti sociali antagonisti, sovversivi, creativi. Interpretare questa realtà è fondamentale per tracciare una mappa delle azioni e dei progetti.

Movimento di lotta per la casa

GlobalProject Firenze 

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Assemblea con i NO DAL MOLIN in preparazione del corteo a Vicenza del 15 dic.

Mercoledi 5 Dic. ore 18.00 nello stabile occupato di Viale Matteotti 15  

Continuano le mobilitazioni per fermare i lavori della base USA al Dal Molin di Vicenza.
Poche settimane fa il Presidio Permanente ha vinto la sua battaglia contro i primi lavori e la società che stava bonificando il
territorio ha rinunciato all’appalto e ritirato i propri operai. Ma non è bastato, la decisione di costruire una base di guerra e di morte rimane, e l’inizio dei lavori viene confermato per Giugno 2008.
Il 14, 15 e 16 dicembre ci sarà una tre giorni europea per mettere in relazione tutti quei movimenti, gruppi, comitati, associazioni che lottano contro la guerra, per la difesa del territorio e dei beni comuni, dalla lotta delle comunità ceche contro l’installazione dello scudo stellare alle reti olandesi contro le basi militari, dal No TAV al No Mose, da Napoli a Camp Darby.
Sabato 15 Dicembre sarà la Manifestazione Europea.
Tutti/e a Vicenza Contro la Guerra e le basi militari, contro le negazioni di diritti e le esportazioni di morte e distuzione, Contro la devastazione dei territori e per la difesa dei beni comuni.

Organizziamo i "No War Express" per la manifestazione europea 

 

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Asilo e Panico sgomberati

Una giornata di ordinario degrado fiorentino

All’alba di giovedì 29 novembre, drappelli di forze dell’ordine si sono presentati all’Asilo (in via Bolognese) con un mandato di sgombero e uno di perquisizione. Contemporaneamente altri drappelli si trovavano nell’area San Salvi a perquisire e sgomberare il Panico. Mentre al Panico gli occupanti sono riusciti a salire sul tetto (e a resistervi sopra fino alle 19.00), quelli dell’Asilo sono stati portati in questura e trattenuti per tutto il pomeriggio.

Lo sgombero dell’Asilo era purtroppo annunciato, da quando all’immobile era stata cambiata la destinazione d’uso verso nuove e edificanti speculazioni edilizie. Restava solo da togliere l’impiccio di quei ragazzi che ne avevano fatto la loro casa e un luogo di socialità e autogestione.

Meno atteso era che insieme allo sgombero si agitasse lo spauracchio dell’associazione sovversiva e che la casa venisse perquisita in cerca di armi, probabilmente anche di una cellula di terroristi islamici travestiti e dell’assassino di Meredith.

Questa dell’inchiesta con aggettivi roboanti e paroloni altisonanti è una tecnica usata sempre più spesso per seminare paura e per tappare la bocca. Con una saggia e ponderata scelta di parole e fumo negli occhi si riesce a far credere in un battibaleno che valga la pena rinunciare ai pochi spazi liberi rimasti in città per cedere il posto a delle più tranquillizzanti villette in cemento armato.

Grazie, ora che questi covi di pericolosi criminali sono stati bonificati ci sentiamo tutti molto più al sicuro.

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Bloccata la sede di Firenze della Ditta ABC impagnata nei lavori al Dal Molin

Venerdi 23 Novembre, dalle 8:00 di mattina , una delegazione di donne del Presidio Permanente contro la base USA Dal Molin di Vicenza con altri movimenti fiorentini hanno sostenuto il blocco totale degli uffici della ditta "ABC" impegnata nei lavori di bonifica per la costruzione della nuova base militare USA. I dipendenti sono stati bloccati fuori dagli uffici e tutte le attività lavorative sono sospese. Chiediamo, come abbiamo già fatto in passato, che la ditta ABC con sede a Firenze in piazzale Donatello numero 4, si ritiri dall’appalto di bonifica insieme alla ditta Strago srl di Pozzuoli che sta svolgendo un lavoro analogo. E’ inaccettabile che una ditta impegnata da anni in operazioni di bonifica e sminamento, accetti un appalto destinato alla costruizione di una nuova base militare, ovvero una nuova arma di distruzione di massa da cui partiranno bombardieri e contingenti militari destinati a sostenere le numerose guerre di aggressione in cui sono impegnati anche con il sostegno del governo italiano gli Stati Uniti d’America. Nei conflitti armati di oggi, più del 90% delle vittime è costituito da civili. Gli Stati Uniti inoltre non hanno accettato tra l’altro di firmare la moratoria sulla messa al bando delle mine antiuomo che ogni anno uccidono decine di migliaia di persone innocenti in tutto il mondo e l’Italia è uno dei primi dieci paesi al mondo per la produzione e la esportazione di questi ordigni infami. Rilanciamo con forza la partecipazione da Firenze e dalla Toscana a tutte le iniziative di lotta e di azione diretta di blocco e sabotaggio contro il complesso militare-industriale e nello specifico contro la costruzione della nuova base USA a Vicenza e contro le ditte che hanno stipulato appalti e contratti per questa opera.

Convochiamo una ASSEMBLEA PUBBLICA IL 5 DICEMBRE ALLE ORE 18 PRESSO L’OCCUPAZIONE DI VIALE MATTEOTTI 15 CON LA PARTECIPAZIONE DI UNA DELEGAZIONE DI DONNE DEL PRESIDIO PERMANENTE DI VICENZA, PER DISCUTERE LE MODALITA’ E LE FORME DI UNA PARTECIPAZIONE ALLE GIORNATE DI LOTTA DEL 13, 14, 15 DICEMBRE A VICENZA
Andremo a Vicenza il 13,14,15 dicembre e vogliamo andarci in TRENO ad un prezzo politico per garantire una ampia partecipazione. Per questo apriamo da oggi una campagna di comunicazione e di azione contro la politica repressiva di Trenitalia che da più di un anno ormai boicotta attivamente la partecipazione democratica ed il diritto a manifestare. tutti e tutte a Vicenza! contro la guerra e gli speculatori di morte!
Movimento di Lotta per la Casa – Firenze

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Irruzione della digos al Liceo Michelangelo?

tratto da Indymedia Toscana 

COMUNICATO della RETE dei COLLETTIVI

Irruzione della polizia al Michelangiolo? Caso oscuro al Liceo Classico Michelangiolo di FirenzeMercoledì 14 novembre

Mercoledì 14-11-07 tramite una giornalista cittadina a Firenze un ragazzo della Rete dei Collettivi deglistudenti medi fiorentini è stato informato che stavagirando sulle testate giornalistiche del web una notizia. Tale notizia si riferisce ad un’incursione da parte delleforze dell’ordine e della DIGOS nel Liceo classicoMichelangiolo di Via della Colonna; l’irruzione era atta a rimuovere uno striscione affisso alle finestre esterne del secondo piano dell’edificio. Secondo le informazioni sul web, il testo avrebbe recitato: "17-11-07 tutti a Genova non per odio ma per dignità", e sarebbe stato firmato "Azione Proletaria" affiancato dal simbolo della stella a 5 punte. Si dice inoltre che lo striscione è stato rimosso e requisito dalla polizia. Noi della "Rete dei Collettivi" precisiamo che la notizia che è stata divulgata è inesatta. Lo striscione infatti recitava "17-11-07 tornare a Genova non per odio ma per dignità" ed era firmato: "Rete deiCollettivi". Accanto alla firma apparivano due stelle blu. Lo striscione è effettivamente sparito. Striscioni recanti il medesimo testo, firmati "Rete dei Collettivi" erano, sono tuttora, o stanno per essere affissi anche nelle scuole Galileo, Castelnuovo, Machiavelli e Rodolico, secondo l’iniziativa condivisa dai collettivi delle rispettive scuole. Abbiamo quindi convocato una conferenza stampa per smentire le notizie fasulle divulgate ieri. Prima di tale conferenza ci impegneremo a informare gli studenti dell’accaduto e esigere un chiarimento dal preside del Michelangiolo riguardo lo svolgimento dei fatti. Dichiariamo inoltre che il giorno 15/11/07 alle ore12:00 al liceo Classico Michelangiolo é stata convocata dalla "Rete dei Collettivi" una conferenza stampa aperta a quelle testate che desiderano parteciparvi oltre a quelle che sono state avvertite solo tramite dipendenti a titolo personale. Tale conferenza stampa desidera chiarire quale sia la realtà dei fatti.

Firmato Rete dei Collettivi medi fiorentini

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Contro la Vendetta di Stato Tutt* a Genova Sab. 17 Nov.

Il 19-20 e 21 Luglio 2001 un movimento in crescita manifestava
nella blindatissima Genova. Un movimento che,per la sua potenzialità,
lo stato decide di stroncare. L’assassinio di Carlo, i pestaggi, le torture
alla Diaz e nella Caserma di Bolzaneto, l’uso militare di blindati,
lacrimogeni, elicotteri; un piano preparato dal Centro Sinistra di
D’Alema e gestito da Berlusconi con l’obiettivo di terrorizzare e
“rimandare a casa” ogni ipotesi di cambiamento.Ma non e’ bastato;
Genova aveva “parlato” alla società, portato la conflittualità in piazza,
innescato nuova partecipazione e protagonismo, per questo lo stato
non si ferma, per questo vuole condanne esemplari; quindi
Condannare Genova per controllare il futuro.
Non solo il processo ai 25 manifestanti ma anche il processo di
Cosenza, la cui sentenza uscirà il 19 dicembre, contro 13 militanti della
Rete del SUD-Ribelle accusati di “associazione sovversiva” per le
manifestazioni di Napoli e Genova 2001. Ben due processi, quindi, con
castelli accusatori e impianti diversi: a Cosenza il “reato associativo” e
la “destabilizzazione dello stato” a Genova le “responsabilità individuali
durante i cortei” e l’inviolabilità della Proprietà Privata (Vetrine, Banche,
Supermercati, Multinazionali). La legge, si sa, è uguale per tutti:
Tutto avviene in un paese in cui la “questione giustizia” è lo specchio
dell’odio di classe, della xenofobia, dell’autoritarismo delle classi
dirigenti. Un paese che “non torce un capello” a grandi imprenditori,
manager, affaristi, politici e militari reponsabili di crack finanziari, morti
sul lavoro, nelle carceri, nei CPT, affondamenti di navi di migranti,
crimini di guerra e che invoca la forca per lavavetri, writers, occupanti
di case e spazi sociali, clandestini, fumatori di canne, “ribelli” e “strani”
di ogni tipo. Tutti/e a Genova contro questo rovesciamento della realtà
che condanna chi si è ribellato ad una certa visione del mondo ed erge
a paladini dell’ordine i macellai in divisa e gli assassini di Carlo Giuliani.

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Genova non si cancella_Genova non si condanna. Manifestazione 17 Novembre

LA STORIA SIAMO NOI

E' da anni che chiediamo che tutti e tutte si facciano carico delle
sorti dei processi per il g8 di genova. L'arroganza dei pm genovesi
titolari del processo contro 25 manifestanti per devastazione e
saccheggio sembra finalmente aver
smosso la coscienza di quei 300.000 che a Genova hanno cercato di opporsi al pensiero unico che il g8 rappresenta.
Pensiamo che questo non sia il momento di settarismi e distinguo
puerili, ma che sia necessaria una manifestazione di massa e una
partecipazione senza se e senza ma a tutte le iniziative che vogliono
fare pressione per evitare che la sentenza del processo per
devastazione e saccheggio ricalchi le richieste dei pm.
Per questo speriamo che tutti e tutte rispondano agli appelli e alle
moblitazioni che verranno lanciate, con intelligenza e con la voglia di
gridare e rivendicare quel lontano 20 e 21 luglio 2001.

LA STORIA SIAMO NOI
Un appello alla mobilitazione di tutti per il 17 novembre

"La storia siamo noi" non è uno slogan. E' un approccio preciso: da
un lato la storia sociale, dall'altro la storia del potere. Chi lo ha
cantato in questi anni lo ha fatto con l'istinto di chi sa di aver
vissuto un pezzo importante della storia, ufficiosa o ufficiale che
sia. E lo ha fatto pensando a Genova 2001. Con ogni mezzo necessario.
Dal 21 luglio 2001 in poi la giustizia e la politica hanno cominciato
la revisione della storia che ognuno di noi ha vissuto sulla nostra
pelle: coloro che si sono ribellati a una certa visione del mondo sono
diventati terroristi; coloro che hanno seminato il panico nelle strade
di Genova sono diventati i paladini dell'ordine e della giustizia.
Per sei lunghi anni tutto questo è serpeggiato nelle aule di tribunale,
mentre la nostra voce collettiva si affievoliva, con un processo di
rimozione collettiva che ha fatto sì che in molti dimenticassero che
Genova non è stata solo il terrore in divisa, ma anche e soprattutto la
forza e l'energia di centinaia di migliaia di persone che almeno per
pochi giorni hanno pensato che il mondo potesse essere diverso da come
ce lo hanno sempre raccontato e rappresentato.
Per sei lunghi anni il teatrino delle corti penali si è sostituito alla
presa di parola delle persone vive, nella convinzione che verità
giuridica e
realtà storica in qualche modo convergessero, nella speranza che in
qualche modo tutto si sistemasse e non fossero in pochi a pagare la
stizzosa vendetta del potere.
Le requisitorie dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani nel processo che
vede 25 persone imputate per devastazione e saccheggio, hanno
completato l'operazione di revisione della storia che è cominciata il
giorno dopo le mobilitazioni contro
il g8 del 2001 e si sono concluse con la richiesta di 225 anni di carcere.
Pensiamo che sia arrivato il momento di prendere di nuovo la parola, di
gridare con forza che gli eventi del luglio 2001 appartengono a tutti
noi, di mobilitarsi in massa e con intelligenza per fare si che 25
persone non paghino per qualcosa di cui siamo stati protagonisti tutt*,
nessuno escluso.
Vogliamo rilanciare con forza la mobilitazione di massa del 17 novembre
a Genova, e tutte le iniziative tese a riappropriarci della nostra
memoria e del senso di quei giorni lontani sei anni ma ancora vivi in
quello che hanno rappresentato.
Vorremmo che tutti rilanciassero questo appello senza firme, senza
identità, senza se e senza ma, perché Genova non è finita, è ancora
qui, oggi, e riguarda tutti e tutti se ne devono fare carico, senza
esclusioni.

Per cominciare primo appuntamento a Genova: 17 novembre 2007
LA STORIA SIAMO NOI

Supporto Legale 

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